News
Paul Thomas Anderson parla di Phantom Thread, tra Rebecca di Hitchcock e il perfezionismo di Daniel Day-Lewis

In un’intervista a The Playlist, Paul Thomas Anderson ha avuto modo di parlare di alcuni aspetti del suo ultimo lavoro, Phantom Thread, in uscita nelle sale americane a Natale e con protagonista Daniel Day-Lewis.

“Voler lavorare di nuovo con Daniel era una priorità, quindi dovevo cercare di trovare una storia che potesse funzionare per lui. Allo stesso tempo, volevo fare un film su una donna, che è un’idea abbastanza ampia, no? Volevo fare qualcosa di romantico. E mi piaceva muovermi nella categoria dei romanzi gotici, un po’ la categoria Rebecca, la prima moglie di Alfred Hitchcock. In realtà questo film però è molto diverso da Rebecca, non è affatto un omaggio. Ho passato molto tempo a cercare di imitare le cose ma poi mi sono reso conto: E se provassi a fare qualcos’altro che è venuto più da me?”.

Su Daniel Day-Lewis Paul Thomas Anderson si è invece espresso così: “La sua etica del lavoro è impareggiabile come tutti sanno. Ma ci vuole molto per staccarlo dal divano. Una volta che hai tolto la bestia dal divano, però, ti porterà fino allo sfinimento se non riesci a tenere il suo  passo. ‘Perfezione’ tuttavia è la parola sbagliata da usare perché non corrisponde a Daniel. Sicuramente è uno che lavora sodo e questo viene automaticamente tradotto da tutti in aggettivi come ossessivo e perfezionista. La perfezione è qualcosa che il suo personaggio potrebbe perseguire a tal punto da venirne confuso, ma mi sento di dire, a nome di Daniel, che nel suo caso non si tratta di ricerca della perfezione perché è quello che fa una persona pazza. Vale forse per Reynolds Woodcock, il suo personaggio in Phantom Thread, ma di sicuro non per Daniel”.

Maximal Interjector
Browser non supportato.