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2008-2018: il Marvel Cinematic Universe compie 10 anni. A che punto siamo?

Deserto. Macchine militari si avvicinano e le prime note di Back in Black introducevano il primo personaggio del Marvel Cinematic Universe: Iron Man, per la regia di Jon Favreau, che dopo essere stato il socio di Matt Murdock nel pessimo Daredevil con Ben Affleck, ora siede dietro alla macchina da presa, oltre ad interpretare Happy, la guardia del corpo di Tony Stark. Era il 2008, e i fan della Marvel non potevano credere ai loro occhi e alle loro orecchie quando, nella sequenza after credits, Nick Fury annuncia a Tony Stark che ha in programma il progetto Avengers. Una vera e propria bomba che anticipa quindi l’uscita, nell’ordine, di L’incredibile Hulk (2008) – mal riuscito tentativo di riproporre uno standalone su Bruce Banner, qui interpretato da Edward Norton con Tim Roth nelle vesti del villain – e di un secondo Iron Man (2010), con Mickey Rourke nel ruolo di Whiplash: benvenuti nella fase 1. Kenneth Branagh cerca di dare il suo tocco shakespeariano portando sul grande schermo Thor (2011), ma i risultati gli danno solo parzialmente ragione, anche se il film lancia la carriera di Chris Hemsworth, perfetto nel ruolo e incredibilmente somigliante, oltre a quella di Tom Hiddlestone, che doveva essere Thor ma poi fu scelto per interpretare il suo fratellastro cattivo, Loki. All’appello manca il primo, quello che fu ideato nel 1941 per dare speranza alle truppe impegnate nella Seconda guerra mondiale: sempre nel 2011 vede la luce Captain America – Il primo vendicatore, con il protagonista, Chris Evans, che già aveva vestito i panni di un eroe Marvel in passato, ossia la Torcia Umana nel tutt’altro che memorabile Fantastici Quattro. Si arriva dunque al momento atteso da ogni fan della casa delle idee: è il 2012 quando nelle sale tutti i supereroi sono riuniti in The Avengers, opera ambiziosa e riuscita, summa di quanto mostrato sul grande schermo fino a quel momento e in grado di unire comicità, effetti visivi, intrattenimento e buona dose di epicità, sotto la sapiente regia di Joss Whedon. Probabilmente neanche alla Marvel si aspettavano un tale successo, che ha quindi portato a una progettazione a lungo termine, con film usciti con cadenza annuale, quasi costituendo un genere a sé stante ormai, anche perché, se si guarda al passato, mai è successo che così tanti film di supereroi uscissero nelle sale con tale frequenza.

E il programma ora prevede che si entri in una fase 2 che allarga ulteriormente i suoi orizzonti, in quanto coinvolge anche il piccolo schermo, con l’esordio della serie Agents of S.H.I.E.L.D. (ora arrivata alla 5° stagione) che si intreccerà in diversi modi con quanto accade sul grande schermo, in particolar modo con gli eventi legati a Captain America: The Winter Soldier, del 2014, senza dubbio il sequel meglio riuscito della fase 2. Infatti, se Thor: The Dark World si mantiene sui livelli non eccelsi del suo predecessore, è con Iron Man 3 che si assiste alla prima cocente delusione, con uno script che ci mette poco a scadere nel grottesco e nel ridicolo, con l’aggravante di ridurre il Mandarino, acerrimo nemico di Iron Man, a un personaggio imbarazzante e insignificante. Il tutto culmina con Avengers: Age of Ultron, che non riesce a ripetere il successo del primo film ed è, coerentemente, la degna conclusione negativa di una fase quasi totalmente da dimenticare. Quasi, appunto, perché James Gunn nel 2014 tira fuori dal cilindro un gioiellino che si chiama Guardiani della Galassia: un’opera spiazzante, più vicina alla fantascienza che a un film di supereroi, dal quale prende le distanze ma ne resta legato, e che amplifica il suo successo grazie a una colonna sonora strepitosa e a un gruppo di attori in forma, capaci di non prendersi sul serio di divertirsi e, soprattutto, di divertire. Ultimo film della fase due è Ant-Man, un divertissement senza eccessive pretese – con sequel previsto nelle sale il prossimo luglio – che serve, più che altro, per introdurre il personaggio che finirà in Captain America: Civil War, tra i titoli di punta della fase tre, che culminerà con Avengers: Infinity War, nelle sale da aprile.

Un film ambizioso, Civil War, e una piacevole sorpresa, visto che la graphic novel da cui è tratto è considerata quasi un testo sacro dai fan della Marvel e che Anthony e Joe Russo sono riusciti a rielaborare e adattare in modo che ne uscisse uno script coerente e dal tasso spettacolare altissimo, che non può ridursi ad un semplice Captain America vs Iron Man e che, soprattutto, ha dato una lezione di regia e intrattenimento supereroistico alla DcComics di BatmanVSuperman, cocente delusione. Con Civil War, inoltre, è stato presentato il nuovo Spiderman, finalmente tornato a casa dopo essere stato di proprietà della Sony – che ne ha prodotto opere notevoli con Sam Raimi e quantomeno discutibili con Marc Webb – e che poi, nel 2017 è stato protagonista di un film standalone, Spider-Man:Homecoming, con protagonsita Tom Holland e Michael Keaton nei panni del suo temibile avversario. Ma è in questa terza fase che si trovano i titoli migliori prodotti dalla Marvel per il cinema: Doctor Strange, del 2016 e Guardiani della Galassia vol. 2 del 2017.

Se Benedict Cumberbatch eleva il dottor Stephen Strange  grazie al suo enorme talento recitativo, lo stesso si può dire di Tilda Swinton nel ruolo dell’Antico, ma è in generale l’atmosfera dell’opera, le tematiche e la riflessione sul tempo che portano questo film ad essere il miglior Marvel realizzato dai tempi di Spiderman 2. Per quanto riguarda i Guardiani, il gran merito sta nell’aver seguito la lezione del primo capitolo, osando con tematiche più intime – la paternità è tema chiave del film – mantenendo la formula scanzonata che aveva portato al successo del Vol. 1: cosa chiedere di più? E mentre sembrava che tutto fosse in crescendo, il tonfo arriva con Thor: Ragnarok, con il quale si prende l’esempio di Guardiani della Galassia senza saperlo gestire e il risultato è che l’opera più tragica riguardante Thor e il regno di Asgard si trasforma in una farsa da dimenticare. Nelle sale sta arrivando Black Panther, ma per il futuro sono previsti, oltre al già citato Avengers: Infinity War, anche Ant-Man and the Wasp, Captain Marvel, la seconda parte di Infinity War, il sequel di Spider-Man Homecoming e Guardiani della Galassia vol. 3. E questi sono solo i film ufficiali, ma le trattative per altre opere sono comunque in corso, per un franchise dal successo assicurato al botteghino – tanto che ora il marchio Marvel nei titoli di testa non è più incentrato sull’eroe rappresentato ma sull’intero MCU – e che, talvolta, ha anche saputo regalare opere degne di nota. Tutto questo in 10 anni, e per l’occasione tutti gli attori si sono ritrovati per una foto celebrativa, come raccontato dal regista Jon Favreau nel suo profilo twitter e in questo video che racconta il momento del ritrovo di tutti gli eroi. Sembra, inoltre, che Infinty War sia l’ultima avventura di Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Chris Evans, Mark Ruffalo, Scarlett Johansson e Jeremy Renner, ma è certo che si tratta solo di un capitolo che si chiude, ma un altro è già pronto ad aprirsi.

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