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Aspettando Captain America: Civil War

La critica d’oltreoceano sembra essere davvero entusiasta del nuovo kolossal firmato Marvel, quel Captain America: Civil War destinato a dividere e a far discutere nell’anno che, per i fan dei comic movies, verrà ricordato come quello degli scontri titanici. Dopo Batman v Superman, ecco Captain America vs Iron Man. Ossia ciò che Civil War è e allo stesso tempo non è.

La graphic novel originale, con testi di Mark Millar e tavole di Steve McNiven, è una sorta di Bibbia per i fan Marvel, oltre che una delle opere a fumetti migliori di sempre. Divisa in 7 albi, parla della scissione nel mondo dei supereroi dopo che il Governo degli Stati Uniti e lo S.H.I.E.L.D. hanno imposto l’atto di registrazione: basta vendicatori e giustizieri, i supereroi dovranno essere schedati e lavorare per il governo in maniera ufficiale. Iron Man, che mai ha avuto problemi nel rivelare la sua vera identità, naturalmente è d’accordo, mentre Captain America è di altro avviso: i due raccoglieranno consensi da parte di diversi eroi, che finiranno per scontrarsi gli uni contro gli altri, all’ultimo sangue. Ideologia, epica e azione si mescolano in un’opera complessa e matura, sicuramente affascinante per essere trasposta sul grande schermo, soprattutto dopo Captain America: The Winter Soldier, ma che con sé porta anche diversi punti interrogativi.

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Il primo riguarda la composizione degli schieramenti: quasi sterminata nella graphic novel, al cinema la squadra rischia di venire ridotta a uno scontro frontale Rogers vs Stark, con qualche seguace in loro aiuto, alcuni dei quali (Black Panther e Spiderman, per esempio) iseriti ad hoc in vista di prossimi film. Per esigenze di diritti e di budget, salvo sorprese, mancheranno, tra gli altri, I Fantastici 4, DareDevil, Wolverine, Blade, Venom e Deadpool, non certo personaggi secondari o trascurabili; certamente uno dei punti di forza dell’opera di Millar e McNiven era costituito dal vedere interagire questi giganti del mondo Marvel. In questo caso, invece, si agirà a ranghi ridotti: Vedova Nera (Scarlett Johansson), War Machine (Don Cheadle), Occhio di Falco (Jeremy Renner), Visione (Paul Bettany), Pantera Nera (Chadwick Boseman) e Spiderman (Tom Holland) sono alleati con Iron Man (Robert Downey Jr.), mentre la squadra di Captain America (Chris Evans) è composta da Falcon (Anthony Mackie), Ant-Man (Paul Rudd), Scarlet (Elizabeth Olsen), Agente 13 (Emily Van Camp) e Soldato d’Inverno (Sebastian Stan) che, dai trailer, sembra essere pietra dello scandalo e origine dello scontro.

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La violenza verbale e fisica dell’opera originale sarà mostrata in tutta la sua carica aggressiva e spietata? Millar, in un certo senso, ha ridotto al minimo le battute e l’ironia che caratterizzano da sempre la Marvel, dando vita a un’opera adulta e cupa, con tavole dalle tinte molto scure dove la pietà non trova alcuno spazio. L’augurio è che i Russo seguano l’esempio, elevandosi dai prodotti cinematografici dell’universo Avengers degli ultimi anni, tutt’altro che eccezionali.

A tale proposito, l’ultimo grande dubbio è, in generale, sulla produzione Marvel: dopo una prima fase innovativa, con Iron Man a fare da apripista per un percorso che ha portato al mastodontico, anche se non eccelso, The Avengers, nella seconda fase il calo è stato vistoso. Civil War, quindi, è una vera e propria scommessa: sarà riscatto o la Marvel continuerà ad adagiarsi dietro alla sicurezza del box office senza badare alla qualità? Dagli Stati Uniti arrivano recensioni entusiaste, a noi non rimane che attendere. Scegliendo da che parte stare.

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