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Berlinale 2017: i nostri preferiti e chi potrebbe vincere

Siamo ormai giunti all’ultimo giorno di questa sessantasettesima edizione della Berlinale e, come di consueto, vi proponiamo una rapida carrellata di quelli che sono stati i film più apprezzati dalla redazione di LongTake, unitamente a un commento sui pronostici dei vincitori.

Complessivamente, l’edizione 2017 non è stata sicuramente tra le più memorabili: il Festival ha dovuto spendere qualche giorno per mostrare le sue carte migliori e destare attenzione tra il pubblico. Nonostante ciò però, i titoli interessanti non sono mancati assolutamente, tra piacevoli scoperte e solide conferme.

Partendo da quest’ultime, il regista finlandese Aki Kaurismäki  ha firmato quello che secondo noi è il titolo più riuscito dell’intera rassegna. Il suo The Other Side of Hope è un inno alla vita dove l’autore trova la semplicità dei tempi migliori, conservando la capacità di far riflettere sull’oggi pur muovendosi in una dimensione apparentemente atemporale.

Un’altra piacevole conferma è arrivata invece dal regista cileno Sebastián Lelio che, dopo il riuscito Gloria, è riuscito ad alzare l’asticella del suo cinema con A Fantastic Woman, una straziante storia di misteri e di fantasmi dalla quale sarà impossibile uscire. Mantiene le aspettative anche Calin Peter Netzer, regista rumeno che era chiamato a ripetersi dopo l’Orso d’oro vinto nel 2013 con Il caso Kerenes e c’è riuscito pienamente con Ana, mon amour

Per quanto riguarda il cinema nostrano invece, la sorpresa giunge da Luca Guadagnino che con il suo Call Me by Your Name ha realizzato il lavoro migliore della sua carriera. In attesa di vederlo all’opera con il remake di Suspiria, il regista palermitano ha trovato un buon consenso di critica sia nazione che internazionale grazie a questo film presentato nella sezione Panorama.

Infine, è importante sottolineare anche l’apporto dei film di genere. Berlino è da sempre un Festival attento a non sottovalutare alcuna forma cinematografica e la presenza del buon film d’animazione Have a Nice Day, della graffiante commedia nera di Álex de la Iglesia, El Bar, del documentario I Am Not Yor Negro (candidato all’Oscar) e soprattutto dell’autoriale e sorprendete cinecomic Logan confermano pienamente questa tendenza.

 

Questa sera verranno consegnati i premi e, oltre ai film citati, nel palmarès potrebbe rientrare anche il portoghese Colo di Teresa Villaverde, il franco-senegalese Felicité di Alain Gomis e l’ungherese On Body and Soul di Ildiko Enyedi.

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