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Cannes 71: i nostri preferiti e chi potrebbe vincere

Siamo giunti al termine della settantunesima edizione del Festival di Cannes! Questa sera la giuria capitanata da Cate Blanchett annuncerà i vincitori del concorso. Come di consueto, vi proponiamo una rapida carrellata di quelli che sono stati i film più apprezzati dalla redazione di LongTake (qui potete invece trovare l’elenco completo con tutte le recensioni dal Festival), unitamente a un commento sui pronostici dei vincitori.

A differenza dell’edizione del 2017, quest’anno Cannes ha portato sotto i riflettori film di notevole fascino e impatto a cominciare dalle conferme più attese, come quella di Matteo Garrone e il suo Dogman, oppure il bellissimo Burning diretto da  Lee Chang-dong. Siamo rimasti inoltre piacevolmente colpiti dal coraggio di Lars von Trier e del suo The House That Jack Built (presentato fuori concorso), dalla carica emotiva dell’animazione giapponese di Mamoru Hosoda mostrata in Mirai e da quella fisica e combattente di  Stéphane Brizé messa in scena in At War.

Proprio per le numerose opere di qualità viste nei dieci giorni di manifestazione, ci risulta un po’ più complesso del solito provare a indovinare dei pronostici. Tuttavia, pensando soprattutto alla risonanza sociale che in questo momento sta invadendo il mondo del cinema, pensiamo che sarà una regista a ottenere l’ambita palma d’oro.

Potrebbe essere proprio Alice Rohrwacher con il suo Lazzaro felice, anche se le probabilità maggiore dovrebbero ricadere sul Capharnaüm di Nadine Labaki, un dramma spietato con protagonista un bambino di appena dieci anni. Altri due titoli che abbiamo molto amato e che potrebbero arrivare a premio (anche se difficilmente nei gradini più alti del podio) sono sicuramente Shoplifters, di Hirokazu Kore-Eda e Cold War, di Pawel Pawlikowski. Due lavori molto solidi sia per l’impianto visivo sia per quello drammaturgico, che meriterebbero un riconoscimento.

Infine crediamo sia doveroso citare anche BlacKkKlansman, l’ultima fatica diretta da Spike Lee e incentrata totalmente sulla lotta contro il razzismo. Un film politico e militante che potrebbe essere premiato in anni molto caldi come quelli che stiamo vivendo. Non pensiamo che il regista americano possa ambire a traguardi prestigiosi, ma una menzione (magari per la sceneggiatura) potrebbe essere a sua portata.

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