News
Il Cinema Ritrovato riporta in sala "Novecento" di Bernardo Bertolucci

Tra le opere più importanti e celebri di Bernardo Bertolucci, Novecento è pronto a tornare nelle sale italiane grazie al Cinema Ritrovato, che dal 16 aprile 2018 ne distribuirà una versione restaurata. Qui potete leggere la nostra recensione.

Com’è fatto? C’è una divisione segreta in quattro stagioni. La grande estate dell’infanzia e dell’adolescenza ai primi del secolo, coi primi rapporti tra il figlio del contadino e il figlio del padrone, in un’aura ancora ottocentesca, poetica, lirica. Molta campagna. Molta Emilia. Molto Verdi. Verdi che aveva sempre dei punti di riferimento nella campagna intorno alla sua casa. Comincia con uno che corre attraverso i campi gridando appunto: “È morto Verdi!”. Sono i funerali dell’Ottocento, i personaggi del dopo-Verdi si vedono già come dei sopravvissuti… Poi l’autunno che precede il fascismo; e il lungo inverno fascista durato vent’anni: soprattutto psicologico, perché il fascismo pretende psicologia. Finalmente, il 25 aprile, la primavera, quando si materializza l’utopia contadina, i contadini della Bassa padana credono d’aver fatto la rivoluzione, e forse l’hanno fatta davvero, anche se finiranno per lasciarsi convincere a restituire le armi. (Bernardo Bertolucci)

Novecento è affollato di attori straordinari. La vecchiaia borghese di Burt Lancaster, quella popolana di Sterling Hayden, la dignità dolente di Maria Monti, la naturalezza simpatica di Gérard Depardieu, il dubbio intellettuale di Robert De Niro, il volontarismo intrepido di Stefania Sandrelli, il filisteismo trafelato di Romolo Valli, la perversità provinciale di Laura Betti, l’erotismo recitato di Dominique Sanda, il sadismo subalterno di Donald Sutherland compongono, pur sullo sfondo collettivo, un mosaico di situazioni e di vicende individuali. (Alberto Moravia, “L’Espresso”, 19 settembre 1976)

Maximal Interjector
Browser non supportato.