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Dunkirk fa discutere in Francia!

Atteso nelle nostre sale per il prossimo 31 agosto, Dunkirk, ultima pellicola di Christopher Nolan, sta facendo molto discutere in Francia, dove l’accoglienza – comunque molto buona, con una media di 4/5 stelle in cui spiccano i 5/5 di Le Figaro, Le Nouvel Observateur e Rolling Stone – non è stata comunque unanime, anzi, sono piovute alcune critice piuttosto aspre. L’ultima fatica del regista britannico tratta infatti di un evento storico avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale, ossia l’evaquazione delle spiagge di Dunkerque da parte dei soldati alleati, circondati dalle forze armate dell’esercito nazista. A differenza di Inghilterra e Stati Uniti, dove l’entusiasmo della critica è alle stelle, ciò che non è piaciuto in Francia è stato un eccessivo accento posto sull’importanza avuta dall’esercito inglese a discapito di quello francese, quasi ignorato o addirittura bistrattato, come sostiene Jacques Mandelbaum, su Le Monde: «C’è una dozzina di secondi dedicata a un gruppo di soldati francesi che difendono la città ma sono poco amichevoli, e qualche altro secondo per un soldato francese travestito da inglese per fuggire dal massacro. […] Nessuno nega il diritto di un regista di focalizzare il suo sguardo dove ritenga opportuno, a patto che non neghi la realtà che sostiene di rappresentare». L’accusa, quindi, sarebbe di aver riscritto la storia da un punto di vista personale, ma non aderente a quella che, a tutti gli effetti, è la realtà di fatti avvenuti durante il secondo conflitto mondiale. Non potrà quindi che essere deluso anche Dominique Lormier, storico francesce che su The Local aveva dichiarato, prima dell’uscita del film: «Spero che il film sottolinei il sacrificio dei 30.000 Francesi che impedirono la resa delle truppe britanniche, che non sarebbero state in grado di difendere il territorio. Con il loro eroico sacrificio, l’armata francese di fatto salvò la Gran Bretagna dalla sconfitta. Fu una sconfitta tattica e strategica per Hitler, che non potè così costringere l’Inghilterra a negoziare una pace separata». Eppure, c’è una parte della critica d’oltralpe che esalta la pellicola di Nolan, definendola “brillante” (Le Parisien), “il suo film meglio riuscito” (Le Nouvel Observateur), “un film che trasforma un genere classico grazie ad un’interpretazione psicologica” (La Voix du Nord). Non ci resta che aspettare per poter dare anche noi un giudizio su una pellicola tanto chiacchierata, molto discussa e, senza dubbio, tanto attesa.

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