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Gli elaborati dei partecipanti al workshop su Stanley Kubrick

Al termine del workshop su Stanley Kubrick che LongTake ha tenuto presso il MIC – Museo Interattivo del Cinema lo scorso giugno, i partecipanti hanno analizzato alcune delle sequenze più importanti presenti nelle opere dell’autore. Ecco di seguito i contributi di chi ha voluto partecipare:

 

ANNA BIASOLI, Barry Lyndon:

Questa scena rappresenta il significato più ampio dell’intero film, il quale però non è ascrivibile a qualche forma allegorica o ad uno specifico messaggio morale inserito nell’opera; si tratta di una pura esperienza estetica, che accompagna lo spettatore e lo inserisce pienamente nell’epoca storica in cui la vicenda narrata si svolge. La fotografia impeccabile e l’uso delle luci naturali non rappresentano un elemento di decoro fine a se stesso, ma sono un mezzo per rendere i luoghi e i personaggi presenti allo spettatore. Il regista diviene così contemporaneamente scrittore, pittore e storico, mostrando e rendendo unica una vicenda pienamente umana, fatta di coraggio, caso e ambiguità, ed è forse proprio questo il significato reale del film: mostrare l’esistenza umana immersa nell’aleatorietà della sorte e delle passioni terrene, con la bellezza a fare da sfondo all’ambivalenza delle azioni e della morale.

 

MATTIA SIMONE GIUBILEI, Eyes Wide Shut: La coppia im-perfetta

Occhi sbarrati, che ci permettono di osservare e indagare nel profondo delle relazioni sentimentali. Questo è l’intento di Stanley Kubrick e ce lo dichiara apertamente sin dai primi minuti di un film che pone in risalto e senza veli l’essenza di un rapporto amoroso, quello che unisce William (Tom Cruise) e Alice (Nicole Kidman). I due insieme sembrano formare la coppia perfetta, ma solo dopo qualche minuto dall’inizio del film ciò che risalta è l’ipocrisia che si cela dietro il loro matrimonio, il quale non viene risparmiato dalla tentazione del tradimento.
Eyes wide shut è un film di grande bellezza ed eleganza in cui si fa principalmente uso della steadycam, la quale, grazie alle sue caratteristiche, conferisce fluidità alle inquadrature, oltre a darci una sensazione di sospensione, come se stessimo vivendo un sogno. La prima sequenza si apre con Nicole Kidman che si toglie l’elegante abito e rimane completamente nuda in una stanza bianca e ben arredata, dove vi sono colonne classiche in primo piano che sottolineano la bellezza e l’eleganza di ciò che sta in superficie rispetto alla vita privata di Nicole Kidman, simboleggiata tramite quella stanza dove l’unico colore che risalta è il rosso, il colore della passione.
Lo spettatore osserva da una posizione privilegiata le sequenze di un film, che poco alla volta toglie gli strati protettivi di un rapporto di coppia dove il tradimento è solo pensato e a volte sognato, come quel Doppio sogno (romanzo di Arthur Schnitzler da cui è tratto il film), che ci pone di fronte alla nostra vera natura, come se tenessimo gli occhi sbarrati proprio quando dormiamo. Il titolo del romanzo inoltre ci ricorda anche che è presente il tema del doppio, dove una parte di noi ci vincola ad un comportamento corretto e rispettoso nei confronti del partner quando siamo posti di fronte alla Società, mentre l’altra parte di noi non desidera altro che abbandonarsi ai propri istinti. Alice (Nicole Kidman), sotto l’effetto della marijuana, è la prima a togliersi quella maschera che ogni personaggio indossa e svela al marito di essere stata tentata in passato di tradirlo. William (Tom Cruise) a questo punto farà un viaggio notturno, che lo porterà a varcare una porta alla quale si può accedere solo tramite la parola chiave Fidelio, opera di Beethoven che parla di fedeltà coniugale, per poi ritrovarsi nel bel mezzo di una festa orgiastica dove chiunque vi partecipi indossa una maschera e si lascia trasportare dagli istinti. Momento di grande tensione narrativa che porterà il protagonista ad avere una serie di rivelazioni finalizzate a fargli togliere quella maschera fatta di ipocrisie, senza la quale potrà essere sincero con se stesso e vivere la sua relazione con la moglie senza doversi circondare di illusioni.

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