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Il fenomeno Sherlock torna al cinema: L'abominevole sposa in sala il 10 febbraio

Dopo l’enorme successo di pubblico seguito alla proiezione nei cinema italiani di martedì 12 e mercoledì 13 gennaio, Sherlock – L’abominevole sposa, episodio speciale della celebre serie televisiva, torna in sala per mercoledì 10 febbraio!

Fenomeno di culto a livello mondiale, adattamento estroso e sorprendente di uno dei classici della letteratura, trampolino di lancio per due star come Benedict Cumberbatch (recentemente candidato all’Oscar per The Imitation Game, 2014) e Martin Freeman (protagonista di un’altra serie amatissima come Fargo), caso televisivo che ora si prepara ad approdare (benchè semplicemente come evento speciale) al cinema: tutto questo è Sherlock!

Il serial prodotto dalla BBC ha visto moltiplicarsi in breve tempo la propria schiera di fan, garantendosi una posizione di spicco tra i prodotti televisivi più amati, citati e attesi dell’ultimo lustro. Una posizione che ha portato alla realizzazione di un episodio speciale, una sorta di evento nell’evento, in quanto lo special natalizio dal titolo L’abominevole sposa sarà proiettato nei cinema italiani per due giorni, martedì 12 e mercoledì 13 gennaio.

La locandina ufficiale dell'evento

La locandina ufficiale dell’evento

Nata e sviluppatasi quasi in contemporanea con il dittico firmato da Guy Ritchie, la serie creata da Steven Moffat e Mark Gatiss si ispira ovviamente ai romanzi e ai racconti dedicati a Sherlock Holmes, ma si differenzia in maniera netta dai due film del regista di Lock & Stock – Pazzi scatenati (1998) e Snatch – Lo strappo (2000).

Mentre in Sherlock Holmes (2009) e Sherlock Holmes – Gioco di ombre (2011) il mito nato dalla penna di sir Arthur Conan Doyle veniva riletto in chiave fumettistica e action, facendo dell’ispettore dall’infallibile intuito una sorta di Iron Man ante litteram (brillante, spaccone, sciupafemmine, a suo perfetto agio tra scazzottate e mirabolanti scontri con i cattivoni di turno), il prodotto televisivo restituisce al personaggio la sua dimensione di genio ombroso e antisociale, mente acuta e iperattiva, segno di distinzione di un soggetto narcisista e al limite dell’autismo.

Sherlock è dunque decisamente più fedele allo spirito delle opere di Conan Doyle, pur tradendo l’ambientazione temporale e spostando la narrazione dall’epoca vittoriana ai giorni nostri. Così Holmes usa la tecnologia moderna, come gli SMS, internet e il sistema GPS, per risolvere i crimini.

Robert Downey Jr e Jude Law in Sherlock Holmes (2009) di Guy Ritchie

Robert Downey Jr e Jude Law in Sherlock Holmes (2009) di Guy Ritchie

In questo modo viene sottolineata la complessità intrinseca del personaggio interpretato da Benedict Cumberbatch, un uomo fuori dal tempo a disagio in un’epoca in cui la socialità (seppur effimera) è maggiormente fruibile e al contempo perfettamente inserito in una cultura digitalizzata e frenetica, i cui ritmi ossessivi e compulsivi sembrano andare di passo con i suoi pensieri e le sue teorie investigative. Una caratteristica in linea con lo Sherlock originale, come sottolineato da Paul McGuigan (regista di quattro dei dieci episodi finora realizzati), che «usava qualunque risorsa a lui disponibile e passava il tempo in laboratorio a fare esperimenti. È semplicemente una versione moderna di ciò. Userebbe tutti gli strumenti a portata di mano pur di risolvere il mistero».

L’avventura televisiva di Sherlock inizia esattamente come quella letteraria del personaggio di Conan Doyle: il primo episodio della serie si intitola, infatti, Uno studio in rosa ed è un libero adattamento di Uno studio in rosso, romanzo capostipite della saga dedicata al detective di Baker Street e al suo fedele assistente, il dottor John Watson che, coerentemente con l’impostazione modernista, annota tutte le disavventure e i misteri in cui lui e il suo sodale incorrono sul suo blog. Rispettoso del materiale letterario di partenza, pur rigettando una eccessiva deferenza filologica, e riuscendo sempre a presentarsi come prodotto sagacemente originale, derivativo e al contempo creativamente vivacissimo e spiazzante, Sherlock è divenuto in breve tempo uno dei serial più amati del panorama contemporaneo, nonché uno dei più interessanti e fecondi esempi di coesistenza tra un’idea di messa in scena prettamente cinematografica e un’evoluzione narrativa di respiro televisivo.

Benedict Cumberbatch e Martin Freeman

Benedict Cumberbatch e Martin Freeman

I dieci episodi della serie sono, infatti, dieci veri e propri film di circa novanta minuti di durata ciascuno, che riprendono alcuni dei racconti più popolari del corpus letterario holmesiano (da Uno scandalo in Boemia a Il mastino dei Baskerville, fino a L’ultima avventura) rielaborandoli in maniera curiosa e appassionante, approfondendo di volta in volta gli aspetti introspettivi del protagonista e di Watson, ironizzando sulla latente pulsione omosessuale tra i due ed evidenziando la complementarietà di due figure all’apparenza diversissime eppure accomunate da una profonda solitudine, da un’intelligenza fuori dal comune e dalla vicendevole necessità di trovare un posto in una contemporaneità da cui si sentono esclusi.

La prima stagione (composta da tre episodi) ha debuttato nel Regno Unito nel 2010, arrivando sugli schermi italiani solo un anno dopo, riscontrando un grande successo di pubblico e di critica che ha portato a realizzare due anni dopo il secondo ciclo di tre episodi. L’epico e drammatico finale della seconda stagione è stato poi il perfetto cliffhanger per la terza stagione, preceduta da un febbrile hype supportato dalle più disparate e fantasiose ipotesi su come Sherlock fosse riuscito a sopravvivere alla fine dell’episodio Le cascate di Reichenbach

Il numero costantemente crescente di appassionati, smaniosi di nuove avventure del duo Holmes-Watson, ha così portato alla realizzazione dell’episodio speciale natalizio L’abominevole sposa, in cui il più celebre detective al mondo e il suo miglior amico sono protagonisti di una realtà alternativa e vengono reinseriti nel contesto dell’età vittoriana: la vicenda si svolge quindi a cavallo tra diciannovesimo e ventesimo secolo (nel 1895, per la precisione) in una Londra fumosa per le cui strade circolano carrozze a due ruote e i cui misteri si rivelano decisamente contorti e macabri. Un perfetto antipasto per la quarta stagione, attualmente prevista per gennaio 2017. L’edizione italiana di questo imperdibile appuntamento per i fan della serie è curata da Nexo Digital.

Qui potete trovare l’elenco completo delle sale che proietteranno L’abominevole sposa.

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