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"La mummia": dal 1932 a oggi, i film più significativi!

Il mostro non muore mai, diceva il maestro Stephen King. Nemmeno al botteghino, a quanto pare: l’uscita in sala de La mummia di Alex Kurtzman (star, Tom Cruise e Russell Crowe), sembra testimoniarlo con un’impressionante scalata al box-office.

La figura del temibile sacerdote Imhotep, mummificato vivo e risvegliatosi sotto le sembianze di creatura assetata di vendetta e di amore, ha sempre avuto grande appeal sul grande schermo; in occasione dell’uscita del film di Kurtzman, ecco una panoramica dei film più significativi sul Mostro dell’antico Egitto.

 

La mummia (1932) di Karl Freund

Quando Carl Laemmle Jr., suggestionato dalla spedizione che aveva portato alla luce la tomba di Tutankhamon, decise di commissionare una storia horror ambientata in Egitto, non avrebbe certo potuto immaginare che La mummia sarebbe diventato uno dei classici immortali del genere, con innumerevoli tentativi di imitazione. Esotismo, atmosfere cupe e opprimenti, amore contrastato e immortale, Boris Karloff: un cult imprescindibile.

 

La mummia (1959) di Terence Fisher

Remake in stile Hammer della versione del 1932, La mummia punta a ricreare atmosfere esotiche attraverso l’uso quasi squillante del colore, laddove l’originale prevedeva foschi bianchi e neri.  Christopher Lee è feroce e inquietante e risulta uno dei punti di forza di un film a tratti imperfetto. Con tre seguiti firmati Hammer: Il mistero della mummia (1964), Il sudario della mummia (1967) e Exorcismus – Cleo, la dea dell’amore (1971).

 

La mummia (1999) di Stephen Sommers

Montaggio frenetico ed effetti visivi d’avanguardia fanno di questo remake, firmato Stephen Sommers, un pastiche grottesco e demenziale che limita l’inquietudine inerente all’apparizione del Mostro (interpretato tutto sommato efficacemente da Arnold Vosloo) a pochi, risibili inserti. Approfondimento al grado zero, ma è innegabile che ci si diverta; il che, per un prodotto di questo tipo, non è poco.

 

La mummia – Il ritorno (2001) di Stephen Sommers

Più che un sequel, una esatta riproposizione del capitolo precedente, con un Brendan Fraser sempre più adrenalinico e scatenato e Rachel Weisz che assume maggior spessore come personaggio. Effetti speciali dilaganti e ricerca dell’elemento puramente spettacolare. Il personaggio del Re Scorpione, interpretato da The Rock, tornerà nel film omonimo (2002) di Chuck Russell.

 

La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone (2008) di Rob Cohen

Torna Brendan Fraser, cambiano protagonista femminile (Maria Bello sostituisce la Weisz: segnale preoccupante, non a caso) e regista (Rob Cohen al posto di Sommers). Il risultato è francamente imbarazzante, minato da effetti speciali inutili, interpretazioni al minimo sindacale e una totale assenza di sceneggiatura. Nemmeno la presenza di Jet Li può salvare la situazione.

 

La mummia (2017) di Alex Kurtzman

Ennesima riproposizione sul grande schermo (nella speranza di aprire una serie di film affini all’universo Dark Universe, in previsione di alcuni reboot su personaggi leggendari targati Universali come Dracula, il Lupo Mannaro, Frankenstein, l’Uomo Invisibile) del mostro Universal. Con esiti catastrofici: inquietudine non pervenuta, lato action-comedy alla Sommers totalmente assente, ambizioni pretenziose e fastidiosette. E la decisione di virare la Mummia al femminile (grazie all’attrice Sofia Boutella), potenzialmente interessante, si rivela fallimentare. Per l’antica creatura egizia, un’operazione assai poco onorevole. Forse il futuro riserverà sorprese migliori.

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