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Lo chiamavano Bud Spencer...

Il 2016, annus horribilis, continua: dopo David Bowie, Alan Rickman, Ettore Scola, Umberto Eco, Prince e molti altri, è scomparso all’età di 86 anni Bud Spencer, noto per l’inossidabile sodalizio con il compagno e amico Terence Hill alias Mario Girotti.


Carlo Pedersoli, nome d’arte Bud Spencer: Bud come la birra Budweiser, Spencer in omaggio al mito di Spencer Tracy, e questa è storia. Così come è storia l’iter cinematografico che ha visto il “gigante buono” imporsi di diritto nell’immaginario collettivo popolare: nato da famiglia benestante, studente prima di chimica e poi di giurisprudenza, promessa del nuoto, inizia la sua carriera da attore quasi per caso, trovando una collocazione perfetta nel genere western grazie a una fisicità non certo trascurabile. Dal western agli spaghetti-western, il passo è breve: ed ecco nascere una stella, grazie a titoli divenuti cult per bambini di tutte le età.


Un omaggio doveroso a quell’innocenza che sembra ormai troppo lontana per la generazioni di ultratrentenni (e non solo), tra ricordi di serate passate davanti alla tv con i genitori, risate e suoni di risse da cartoon, tra gioia infantile e schemi rassicuranti, spensieratezza e conseguente, inevitabile malinconia; perché si ha come la sensazione di aver perso uno di famiglia, in barba a tutti i radical chic che sorrideranno sprezzanti.


Un omaggio in cinque interpretazioni; perché l’innocenza infantile, pur lontana, non si scorda mai.



  1. Lo chiamavano Trinità… (1970): consacrazione definitiva della coppia Spencer-Hill, due antieroi dal cuore d’oro e dal grilletto miracoloso. Sequenze da antologia, colonna sonora citata anche da Quentin Tarantino nel suo Django Unchained e un successo di pubblico a dir poco straordinario.









2. …Altrimenti ci arrabbiamo! (1974): tra i film più celebri interpretati dai due attori. Lo schema è ormai consolidato (gag, cazzotti e contrasto tra le caratterizzazioni), con annessa celebrazione di valori quali amicizia, onestà e cameratismo. Indimenticabile come la sequenza del coro dei pompieri.









3. Piedone lo sbirro (1973): primo capitolo della saga dedicata al poliziotto tutto schiaffoni e buoni sentimenti. L’assenza di Terence Hill a tratti pesa, ma la presenza scenica di Spencer riesce a colmare i momenti di stanca. E si ride di gusto.









4. …Più forte ragazzi! (1972): niente più western, l’ambientazione si sposta nella giungla sudamericana. Null’altro cambia e l’alchimia tra Spencer e Hill raggiunge vertici notevoli, tra risse, inserti comici e ritmo frenetico. Irrinunciabile le colonna sonora degli Oliver Onions.









5. Bomber (1982): il personaggio dell’ex pugile che lotta per una seconda occasione riporta agli anni d’oro di Spencer e al consueto apologo di valori imprescindibili come onestà e senso dell’onore. La sceneggiatura arranca, la regia è quasi inesistente, ma alcune gag risultano esilaranti, anche grazie alla presenza di uno scatenato Jerry Calà.









 


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