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"MADE IN HONG KONG", restaurato dal Far East Film Festival, "ritorna" a Udine dopo vent'anni!
Hong Kong, per il Far East Film Festival, non è soltanto un’inesauribile fonte di meraviglie cinematografiche: è il detonatore stesso della sua nascita. La prima scintilla. Il “C’era una volta…” da cui, nel 1998, ha preso vita tutta la storia. S’intitolava semplicementeHong Kong Film, quello che oggi possiamo appunto considerare il numero zero del FEFF, e sarà proprio uno dei titoli presentati allora, un titolo poi diventato oggetto di culto, il vertice della sesta giornata: stiamo parlando del leggendario Made in Hong Kong di Fruit Chan, che (ri)vedremo a Udine in anteprima internazionale nel nuovissimo restauro prodotto dal FEFF e diretto dal laboratorio bolognese L’Immagine ritrovata!
Film indipendente nel vero senso della parola, Made in Hong Kong è stato girato con un budget ridottissimo in location autentiche, con attori non professionisti e avanzi di pellicola raccolti da Fruit Chan quando lavorava come assistente alla regia. Completato grazie al supporto finanziario del divo Andy Lau, e premiato agli Hong Kong Film Awards, Made in Hong Kong è uno dei primi grandi film hongkonghesi usciti dopo l’Handover, il passaggio di Hong Kong alla Cina del 1997, e racconta la parabola di Moon (lo straordinario Sam Lee), un teppista che ha lasciato la scuola e vive al soldo di un boss della mafia. È predestinato al fallimento e lo è ancor di più quando s’innamora di Ping, una malata terminale…
«Fruit Chan è un ottimo amico del nostro Festival – commentano Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche, Presidente e Festival coordinator del FEFF – e noi siamo veramente orgogliosi di potergli rendere omaggio, così come siamo orgogliosi di aver prodotto il restauro di Made in Hong Kong: uno dei primissimi film che abbiamo portato a Udine, nel 1998, e uno dei titoli che ci ha ispirati di più, ormai introvabile. Sia su pellicola, sia su altri supporti».
Includendo Made in Hong Kong, ricordiamo, il programma della sesta giornata si sviluppa attraverso 10 film: l’ennesimo viaggio dentro il cuore del cinema asiatico, tra novità assolute e, appunto, grandissimi “ritorni”: quello di Fruit Chan e, sullo schermo del Visionario, quello di Infernal Affairs, il memorabile action thriller di Andrew Lau e Alan Mak, presentato a Udine nel 2003.

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