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Milano Film Festival 2016 – In anteprima italiana Jarmusch racconta Iggy Pop

1967, University of Michigan: concerto dei Doors, Jim Morrison che si rotola sul palco in preda ai suoi leggendari e irrisolvibili deliri psicotropi. Un ragazzo di appena 20 anni lo fissa, ipnotizzato, cercando di catturare con lo sguardo ogni sua mossa: è James Newer Osterberg, noto al grande pubblico come Iggy Pop, che ad oggi rimane una delle personalità più complesse e controverse della storia della musica.

Un’esistenza segnata da ogni tipo di eccesso, su e giù dal palco, rapporti fondamentali come quello con David Bowie, grande amico con cui condividere passioni più o meno sane. Due album, nel 1977: The Idiot e Lust For Life. Il successo è immediato, ma Iggy Pop non può sapere che 19 anni dopo Danny Boyle farà diventare Lust For Life un inno inserendola come introduzione, unita allo storico monologo di Ewan McGregor, nel suo Trainspotting, iconico film sulla vita di quattro ragazzi scozzesi senza prospettive che trovano nella droga la propria illusoria via d’uscita.

1980, New York University: un ragazzo di 27 anni proietta come tesi di laurea il mediometraggio Permanent Vacation: si chiama Jim Jarmusch ed è destinato a diventare uno dei registi americani indipendenti più importanti del cinema contemporaneo, con il suo occhio attento ad analizzare personalità borderline della società americana, alienate dalla vita e incapaci di autodeterminarsi, oltre che un grande amante della musica, che considera un canale comunicativo anche più intimo e profondo del girare film.

US director Jim Jarmusch (L) and US singer Iggy Pop give the fingers while posing on May 19, 2016 during a photocall for the film "Gimme Danger" at the 69th Cannes Film Festival in Cannes, southern France. / AFP PHOTO / ANNE-CHRISTINE POUJOULAT

Non poteva che andare così. Nel 1993 Jim Jarmusch mette Iggy Pop assieme a Tom Waits davanti alla sua macchina da presa per girare Da qualche parte in California, 12 minuti di conversazione fra i due seduti in un bar a fumare sigarette e bere caffè, parlando della rispettiva dipendenza per entrambe le cose che, unito ad altri corti, nel 2003 diventerà Coffee and Cigarettes.

Le due passioni di Jarmusch, quella per la musica e quella per i personaggi controversi, si uniscono già nel 1997, quando il regista gira un documentario su un intero tour di Neil Young dal titolo Year of the Horse; al festival di Cannes 2016 viene presentato Gimme Danger, documentario essenziale sulla carriera musicale di Iggy Pop in cui vengono ripresi i concerti più significativi assieme ai suoi The Stooges. Quello che non tutti sanno è che, oltre a Coffee and Cigarettes e Gimme Danger, il regista e la rockstar si sono incontrati sul set di un film del 1995 di Jarmusch, Dead Man, con un cameo di quest’ultimo (idolo anche del protagonista della pellicola, Johnny Depp) nel suo stile perverso: un bandito vestito da donna.

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