Sulle montagne e nei deserti del Kurdistan, le donne guerriere del PKK stanno combattendo l’ISIS (lo Stato Islamico). In questo intimo, sorprendente documentario, queste donne rivoluzionarie ci accompagnano nella loro vita quotidiana, parlando di ideali e condividendo riflessioni sul mondo che le circonda.
Zaynê Akyol, regista turca di ventinove anni, dopo aver esordito nel 2010 con il corto Iki bulut arasinda, scrive e dirige il suo primo lungometraggio, scelto come film d’apertura per il Milano Film Festival 2016. Opera realistica e toccante, Akyol costruisce un docu-testamento delle combattenti del PKK, seguendole in un percorso “formativo” che dal campo di addestramento andrà fino alle trincee del deserto siriano. Decidendo di non mostrare, ma solo di suggerire, le parti più crude della guerra tramite le testimonianze delle protagoniste Gulîstan, Terre de roses lascerà senz’altro il segno. Da sottolineare soprattutto il coraggio di Zaynê Akyol, che è riuscita a portare sul grande schermo un importante racconto su una delle guerre civili più cruente del XXI Secolo.