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"Oltre la linea gialla" dei propri limiti

Un’opera prima che rompe gli schemi, osa dove sembrava impossibile osare e che farà discutere il mondo del cinema perché traccia la strada di un nuovo, possibile, modo di produrre lungometraggi.
E’ “Oltre la Linea Gialla”, film frutto dello sforzo di gruppo di giovani, espressione di quell’immenso serbatoio di talenti che è la cosiddetta “provincia italiana”. Un film sull’importanza dei sogni e che per esser prodotto ha avuto bisogno proprio dell’elemento principale di cui è composta la trama: il coraggio di osare.

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A impreziosire la pellicola, una location di indubbia suggestione: la cittadina di Agnone, in Molise, uno dei paesi più eleganti dell’Appennino italiano la cui comunità si è messa a completa disposizione della produzione dando vita ad un’esperienza collettiva dal buon sapore sociale oltre che dall’ottimo valore artistico. Infine, una colonna sonora Pop-Rock di straordinaria qualità che fa dire a chi ascolta i pezzi: “Ma chi sono questi? Perché non sono al top delle classifiche nazionali?”

La Linea Gialla è quella che non può essere oltrepassata all’arrivo di un treno in una stazione; ma che è indispensabile attraversare se quel treno lo si vuol prendere. E’ ciò che hanno fatto Andrea Cacciavillani, poeta e scrittore di gran talento e Tonino Di Ciocco, musicista, compositore con esperienze di regie teatrali soprattutto di musical, che il treno se lo sono addirittura costruito. Tutta loro, infatti, l’iniziativa di porsi alla testa di un gruppo di giovani per tentare l’impossibile: produrre un lungometraggio di qualità che parlasse della esperienza di chi produce arte e non ha la possibilità, né talvolta il coraggio, per proporsi al grande pubblico.

La trama

L’ attore protagonista, Gianni Salamone – cantautore toscano cui si deve almeno il 50% dei pezzi che compongono la bellissima e coinvolgente colonna sonora del film – veste i panni di Alex, musicista che sbarca il lunario suonando nei locali della sua cittadina pur avendo delle velleità artistiche e talento vero di interprete e compositore. Non convinto pienamente delle sue qualità, vive nell’eterna indecisione di osare o meno di proporre la propria musica negli ambienti che contano. Il suo modo di essere, oscillante e un po’ infantile, si scontra con quello deciso e sicuro di Mara, la sua donna, avvocato affermato interpretata dall’ attrice professionista Paola Cerimele. Il rapporto dei due va in crisi e l’abbandono di Mara sarà la molla che darà la forza a Alex per rivedere la sua vita per cercare di rimediare agli errori commessi. Spingendolo ad oltrepassare la immaginaria ma limitante Linea Gialla che si era autoimposto.

Un film nel film

Sceneggiatura, regia, riprese, montaggio e colonna sonora originale sono frutto del lavoro dei veri protagonisti del film e della intera iniziativa: un gruppo di talenti e professionisti – artisti e tecnici – e diversi attori non professionisti tutti di sorprendente efficacia. Attraverso Alex, il film parla di loro e racconta di paure e di speranze, ambizioni e auto limiti che la vita di provincia impone. Giovani che per anni hanno prodotto musica, testi, storie e libri di grande qualità ma che non hanno avuto ancora l’occasione giusta per farsi conoscere e che dunque l’occasione se la sono creata.
A far da cornice e elegante location, Agnone Il “Paese delle Campane” che ha invaso il mondo con i bronzi della propria millenaria, Pontificia fonderia; anch’esso una sorpresa per chi vedrà il film.

“Oltre la Linea Gialla” è dunque un atto di coraggio collettivo sostenuto da una intera Comunità cittadina – giovani albergatori e imprenditori in testa – realizzato da chi in provincia vuole rimanere senza rinunciare alle proprie velleità artistiche. Un caso emblematico che potrebbe essere ambientato in ogni angolo d’Italia che non appartenga ad ambiti metropolitani. Cioè nella stragrande maggioranza del territorio nazionale.
E’ possibile esprimersi come Autore pur appartenendo e rimanendo strettamente legati alla cosiddetta “Italia minore”? E’ pensabile, ancora, produrre Arte utilizzando storie, mezzi, maestranze e risorse che dalla Provincia provengono e facendo leva su talenti “locali”? L’impresa realizzata dalla Associazone Culturale Moscacieca pare rispondere affermativamente a queste domande con un film che parla in fondo di se stesso per un’operazione che traccia una strada.

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