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Il programma del Tribeca Film Festival 2017

La sedicesima edizione del Tribeca Film Festival (19/04-30/04), o TFF per brevità (si sa che agli statunitensi gli acronomi piacciono molto), sta per entrare nel vivo, dopo la serata inaugurale di mercoledì 19 aprile alla Radio City Music Hall di New York che ha visto la proiezione del documentario Clive Davis: The Soundtrack of Our Lives sulla vita del leggendario produttore musicale, seguita da un mini-concerto di alcuni degli artisti da lui lanciati o valorizzati nella sua carriera cinquantennale, tra i quali Aretha Franklin, Jennifer Hudson e gli Earth Wind & Fire.

Quest’anno il TFF, nato dalla volontà di Robert De Niro, della produttrice cinematografica Jane Rosenthal e del marito, l’immobiliarista e filantropo Craig Hatkoff, di rivitalizzare il quartiere TriBeCa (“Triangle Below Canal Street”, il triangolo al di sotto di Canal Street) e in generale tutta la Lower Manhattan di New York, come reazione agli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, presenta un programma in buona parte legato all’attivismo politico delle sue origini. Come sottolineato da Cara Cusumano, direttore della programmazione del festival, durante la presentazione alla stampa estera dei 97 film e 57 corti in catalogo tenutasi nella sede del New York Foreign Press Center, quest’anno era più che mai importante avere una line-up di film che riflettesse puntualmente quello che sta accadendo negli Stati Uniti e nel Mondo in questo momento storico. In particolare documentari come The Reagan Show sulla figura del più influente presidente repubblicano dell’epoca moderna, LA 92 sugli scontri avvenuti a Los Angeles a seguito del pestaggio dell’afro-americano Rodney King da parte di 4 poliziotti bianchi, e ancora No Man’s Land sul gruppo di contestatori armati che occuparono nel 2016 per circa un mese un edificio pubblico in segno di protesta contro il Governo Federale, partendo dal sapiente montaggio di immagini di repertorio e di altre registrazioni inedite dell’epoca, ne danno ampia conferma.

Allo stesso fil rouge si collega la programmazione di sabato 22 aprile, che coincide con l’Earth Day, il “Giorno della Terra”: un’intera giornata dedicata alla protezione dell’ambiente, con una serie di documentari sui temi dello spreco alimentare, sulle specie a rischio di estinzione, sull’inquinamento idrico (tema sempre molto attuale negli Stati Uniti dopo lo scandalo della contaminazione della falda acquifera a Flint nel Michigan avvenuta a partire dal 2014 e non ancora pienamente risolta), iniziativa che non si limita ai lungometraggi, ma che coinvolge anche i corti, i progetti in realtà virtuale e include persino una performance live del musicista blues Taj Mahal.

Il Tribeca è però al tempo stesso un festival estremamente variegato, sia per quanto concerne i film in concorso e le proiezioni speciali, sia per gli eventi e gli incontri organizzati durante i dodici giorni della kermesse cinematografica. Le categorie in concorso per i lungometraggi, oltre a quella dedicata ai documentari, sono la U.S. Narrative e la International Narrative. Da due anni a questa parte, infatti, la categoria di narrativa è state sdoppiata per garantire maggiore visibilità ai film, in particolare quelli stranieri, che sono alla ricerca di una distribuzione americana. Frédéric Boyer, il direttore artistico del festival, è estremamente soddisfatto di avere selezionato, assieme al suo team, pellicole da Nazioni che normalmente non partecipano spesso ai grandi festival internazionali, quali Repubblica Domenicana, Svizzera, Estonia, Finlandia e Israele, e che raccontano storie relative alle proprie radici nazionali e al folklore locale, come November, period piece dai tratti favoleschi ambientato nell’Estonia dei primi anni del diciannovesimo secolo, o Tom of Finland, sulla vita dell’artista Touko Laaksonen e sugli eventi che hanno influenzato lo stile delle sue illustrazioni gay. Passando invece ai film americani, assisteremo alle premiere di alcune produzioni di rilievo assoluto: l’anteprima mondiale di The Circle di James Ponsoldt con Tom Hanks ed Emma Watson, Aardvark, dramedy con Zachary Quinto e Jon Hamm, The Clapper, commedia con Ed Helms e Amanda Seyfried, Buster’s Mal Heart, thriller con Rami Malek, The Dinner dramma familiare agrodolce con Richard Gere e Steve Coogan, già presentato alla Berlinale 2017, e The Lovers commedia romantica con Debra Winger.

Non manca una sezione dedicata ai film di genere, con le proiezioni “Midnight”, i film di mezzanotte dedicati agli horror, ai thriller psicologici e alla fantascienza, che prevede tra gli altri l’anteprima americana di Hounds of Love, thriller presentato in partnership con i Venice Days del Festival di Venezia.  Film che vengono quindi valorizzati e in alcuni casi anche integrati in altre categorie del festival, come nel caso di The Endless, mystery soprannaturale in competizione U.S. Narrative, o My Friend Dahmer, tratto da una graphic novel di culto sugli anni giovanili di quello che è diventato uno dei più noti serial killer al mondo, presente tra le proposte Viewpoints.

Si espande anche la categoria dedicata alle serie televisive, la Tribeca TV, al secondo anno dalla creazione, con alcune anteprime di serie di successo (Episodes con Matt LeBlanc, Unbreakable Kimmy Schmidt con Ellie Kemper e prodotta da Tina Fey) e anteprime mondiali di nuove serie, tra le quali Genius (per National Geographic) sulla vita di Albert Einstein, con Geoffrey Rush e prodotto da Ron Howard, The Handmaid’s Tale (per Hulu) con Elisabeth Moss e Joseph Fiennes e The Sinner (per Universal) con Jessica Biel.

Ma gran parte del richiamo del Tribeca è rappresentato dall’incredibile offerta di incrontri con i protagonisti del mondo del cinema e delle arti in generale: i Tribeca Talk. Quest’anno sono previste due serie di conversazioni: la prima riguarda i registi e include Jon Favreu con Scarlett Johansson, Alejandro G. Iñárritu e Noah Baumbach con Dustin Hoffman, mentre la seconda è dedicata agli storyteller e comprende Bruce Springsteen con Tom Hanks e Barbra Streisand con Robert Rodriguez. In aggiunta, un incontro con la regista Kathryn Bigelow per discutere del suo documentario in realtà virtuale The Protectors: A Walk in the Rangers Shoes.

Sempre in tema di eventi speciali, sono in calendario anche le Retrospettive: nel giorno del diciottesimo anniversario del massacro alla scuola di Columbine (e del quindicesimo dall’uscita del documentario) verrà proiettato Bowling for Columbine, a cui seguirà una discussione con il regista Michael Moore, mentre per il venticinquesimo anniversario di Le Iene sarà mostrata al pubblico del Beacon Theatre la copia personale in 35mm di Quentin Tarantino, con successiva conversazione con lo stesso regista e alcuni attori del cast. Ma l’evento imperdibile del TFF gli organizzatori lo hanno riservato per la fine: a chiudere il festival, infatti, sarà la proiezione alla Radio City Music Hall de Il Padrino e Il Padrino – Parte II, a cui farà seguito una vera e propria riunione del cast artistico, con la presenza di Francis Ford Coppola, Robert De Niro, Al Pacino, James Caan, Robert Duvall, Diane Keaton e Talia Shire.

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