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"Una serie di sfortunati eventi": la seconda stagione su Netflix dal 30 marzo!

Ci siamo quasi: ancora pochi giorni – il 30 marzo, per la precisione venerdì (e quando se no?) – e su Netflix verrà lanciata la seconda stagione di Una serie di sfortunati eventi.


Dopo il successo ottenuto lo scorso anno con i primi 8 episodi, che, divisi per coppie, coprivano  4 dei 13 libri dell’intera serie, la seconda stagione godrà invece di due episodi in più, per cui è verosimile pensare che la narrazione si protrarrà fino al 9° libro, mettendo in cantiere una stagione finale per concludere il ciclo.


Le vicende iniziano con la presentazione dei tre piccoli fratelli Baudelaire – la geniale primogenita Violet (Malina Veissman), suo fratello Klaus (Louis Hynes) e la neonata dai denti aguzzi Sunny – che, rimasti orfani ed eredi di un’enorme fortuna, vengono affidati dal loro tutore, il signor Poe (K. Todd Freeman) a quello che sembra essere il loro parente più prossimo: il Conte Olaf (Neil Patrick Harris, nel ruolo che fu di Jim Carrey nella trasposizione cinematografica, Lemony Snicket – Una serie di sfortunati eventi). Sembra, appunto, perché ben presto sarà chiaro a tutti, in primis ai tre piccoli, che si tratta di un impostore che sta solo cercando di impadronirsi della loro ricchezza e che non si fermerà davanti a nulla, inventandosi sempre nuovi travestimenti per averla vinta sui piccoli Baudelaire.


Date le premesse, era dunque lecito aspettarsi una produzione più mirata a un pubblico di bambini/ragazzi, una dark comedy che nei primi due episodi (Un infausto inizio) trova nella regia di Barry Sonnenfeld un valido ed efficace punto di forza: il regista ritorna alle atmosfere de La Famiglia Addams, omaggiando la fotografia e l’estetica di colori pastello di Wes Anderson, con richiami fiabeschi per un “c’era una volta” che non dà mai la sensazione di serenità, anzi, poggia su tinte dark che non possono non richiamare alla memoria il miglior Tim Burton.


Questo si respira nei romanzi e questo si è ritrovato nei primi episodi di una serie altalenante, non sempre all’altezza delle aspettative, ma che si è comunque rivelata un valido intrattenimento fanciullesco, e non solo, provando anche a distaccarsi dall’opera originale senza snaturarla.


L’idea di inserire Lemony Snicket (Patrick Warburton) come presenza extradiegetica e voce narrante è molto convincente, così come il mantenimento dei sottotitoli ai vagiti di Sunny o l’abitudine di spiegare i termini più complessi, come avviene nei romanzi, con un chiaro intento didattico.



Neil Patrick Harris ruba comunque la scena a tutti, risultando il personaggio più convincente e mostrandosi a proprio agio nei molteplici panni del Conte Olaf, con quel dettaglio dell’occhio tatuato che nella serie assume un significato molto forte: occhio che osserva, scruta, spia, fonte di mistero e di simbolismo. Chi ha letto i libri sa già cosa accadrà ai fratelli Baudelaire: o forse no?


Qui il trailer della seconda stagione:









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