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Star Wars – Curiosità da una galassia lontana lontana...

«È vero…tutto vero!». Così sentenzia Harrison Ford, nei rinnovati panni di un attempato ma ancora combattivo Han Solo, nel full trailer de Il risveglio della Forza, quasi a voler spazzar via ogni residua incredulità e sbigottimento dei milioni di fans in tutto il mondo. Star Wars – Il risveglio della Forza, settimo episodio della saga, ormai incombe. A distanza di dieci anni da Episodio III – La vendetta dei Sith e di ben trentotto da Guerre Stellari (ora noto come Episodio IV – Una nuova Speranza), toccherà a J.J. Abrams, mente creatrice di Lost, raccogliere una pesantissima nonché galattica eredità. Sua la missione di rivitalizzare una saga da sempre trionfante dal punto di vista commerciale, ma apparsa imbolsita da un sovraccarico di computer grafica e sottotrame politiche nella trilogia dei prequel, che ha in parte disatteso le aspettative dei fans più nostalgici. L’attesa si è fatta ormai breve, ma per colmare il gap che ci separa dal 16 dicembre, data di uscita di Il risveglio della Forza in Italia, ecco alcune curiosità direttamente dalla galassia lontana lontana.

1) «Ho un gran brutto presentimento». George Lucas decise nel 1977 di mostrare una versione provvisoria di Guerre stellari ancora priva di effetti speciali, in una proiezione privata per pochi intimi, fra cui gli amici e colleghi Steven Spielberg, Francis Ford Coppola e Brian De Palma. Quest’ultimo ebbe un giudizio ben poco lusinghiero: “è il peggior film che io abbia mai visto!”

George Lucas e Francis Ford Coppola

George Lucas e Francis Ford Coppola

 

2) «Gobble Gobble one of us, R2-D2 one of us». Durante le riprese di Guerre stellari in Tunisia, il piccolo attore Kenny Baker, scelto per animare dall’interno il droide R2-D2, era spesso momentaneamente “dimenticato” all’interno del corpo metallico alla fine delle sessioni di riprese. Dura la vita per gli astrodroidi in miniatura.

Kenny Baker

Kenny Baker

 

3) Nomen omen. In una delle prime stesure della sceneggiatura di Star Wars, George Lucas introdusse il personaggio di Luke Starkiller. Il cognome dell’eroe principale sarà successivamente modificato nel più evocativo Skywalker; J. J. Abrams ha curiosamente denominato “Base Starkiller”, la nuova micidiale arma del malvagio “First Order” presente ne Il risveglio della Forza, la quale si vocifera sarà esponenzialmente più potente della Morte Nera.

Mark Hamill

Mark Hamill

 

4) «Piacere, Chewbecca!» I due metri e 18 cm di altezza furono una perfetta credenziale per l’attore britannico Peter Mayhew al fine di ottenere il ruolo del gigantesco copilota del Millennium Falcon. Quando durante i provini l’attore, tanto fisicamente impressionante quanto dai modi gentilmente british, si alzò in piedi per salutare George Lucas, quest’ultimo guardò in alto sbigottito, e si rivolse al produttore Gary Kurtz sentenziando: “Credo l’abbiamo trovato!”

Peter Mayhew

Peter Mayhew

 

5) «Chiamami Han!» Il volto di Harrison Ford raggiunse la notorietà proprio grazie all’aver vestito i panni dello sfrontato Han Solo, ma diversi attori fecero il provino con Lucas per il ruolo. Tra loro un giovanissimo Kurt Russell, di lì a poco protagonista di 1997: Fuga da New York di John Carpenter. Forse anche Jena Plissken sarebbe stato un buon contrabbandiere nell’universo di Lucas.

Carrie Fisher, Chewbecca e Harrison Ford

Carrie Fisher, Chewbecca e Harrison Ford

 

6) Dracula VS. Van Helsing in space. Due antagonisti in numerose pellicole horror tra le quali Dracula il vampiro di Terence Fisher, vale a dire Christopher Lee (Conte Dracula) e Peter Cushing (Abraham Van Helsing), hanno condiviso il cielo stellato della galassia di Star Wars, se pure in epoche differenti. Il primo infatti è il Conte Dooku, sith alleato del malvagio Darth Sidious in L’attacco dei Cloni; il secondo è il freddo e mefistofelico Governatore Tarkin, comandante della Morte Nera e responsabile della distruzione del pianeta Alderaan.

7) Imperiali pantofolai. Peter Cushing indossò per la maggior parte delle riprese sul set della Morte Nera delle confortevoli pantofole (ovviamente mai inquadrate) al posto dei più eleganti ma scomodi stivali della divisa imperiale.

8) «Let it snow, let it snow, let it snow». Durante le riprese de L’impero colpisce ancora, la troupe diretta dal regista Irvin Kershner si trovò in Norvegia nei pressi di un ghiacciaio e dovette affrontare condizioni meteorologiche ostili quanto quelle riscontrate sul pianeta Hoth. Una tormenta di neve arrivò a bloccare l’uscita dell’hotel in cui alloggiava la produzione, obbligando Kershner a filmare dalla calda e confortevole hall, attraverso la porta sul retro, il malcapitato Mark Hamill, nei panni di Luke in fuga dalla feroce creatura che lo aveva catturato.

Carrie Fisher e Mark Hamill

Carrie Fisher e Mark Hamill

 

9) Voci dallo spazio. Non fu semplice per il tecnico del suono Ben Burtt creare efficaci modi espressivi per i personaggi non umani di Star Wars. Il bizzarro linguaggio di R2-D2, fatto di cinguettii, pigolii e bip combinati tra loro, fu ottenuto registrando voci di bambini filtrate da un processore elettronico. Versi di leoni, tigri, orsi e trichechi costruiscono invece l’animalesco vocabolario del wookie Chewbecca.

10) Pachidermi stellari. Il caratteristico “ruggito” dei caccia imperiali Tie è stato ottenuto miscelando il barrito di un elefante con lo stridore di pneumatici su asfalto bagnato. Gli stessi Bantha, creature al cavallo delle quali i Sabbipodi spadroneggiano nei recessi desertici di Tatooine, non sono altro che elefanti abilmente mascherati.

11) Gungan Re del pop. George Lucas, all’epoca della realizzazione di Episodio I – La minaccia fantasma, fece leggere la sceneggiatura del film all’amico Michael Jackson, il quale fu particolarmente colpito dal personaggio di Jar Jar Binks, tanto da offrirsi per interpretare la parte del goffo alieno. Lucas rifiutò, e scelse l’attore Ahmed Best quale riferimento sul set per la successiva creazione in computer grafica del personaggio più odiato dell’intera saga.

12) Yoda, maestro Jedi ed eminente scienziato. Stuart Freeborne, designer del pupazzo del verdognolo eremita sul pianeta Dagobah, si ispirò in parte ai suoi stessi tratti facciali per modellarne il viso, e in parte agli occhi di Albert Einstein per conferire intelligenza e profondità allo sguardo. Uno Yoda molto diverso dal piroettante guerriero visto nei prequels.

Yoda

Yoda

 

Mentre il calendario scorre dolcemente inesorabile verso il 16 dicembre, parafrasando proprio il venerabile maestro Yoda, v’invitiamo infine a pazientare: fretta non abbiate, alla tentazione non cedete…notizie, anticipazioni, spoiler…il lato oscuro esse sono. Godetevi l’attesa e, per quanto possibile in questi tempi “troppo civilizzati”, non cercate spasmodicamente di sapere prima di vedere. Che voi siate cinefili navigati o fans incalliti, non sprecate l’occasione di farvi accompagnare al cinema dal bambino che c’è ancora dentro di voi, e di emozionarvi quando sullo schermo apparirà dal buio l’inconfondibile titolo STAR WARS. Fino al quel momento…che la Forza sia con voi!

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