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Terni Pop Film Fest, Neri Parenti: "Vi racconto com'è cambiato il cinema comico italiano"

Terni, 30 settembre. Il TPFF – Festival del Cinema Popolare è quasi giunto al termine. Ieri è stata la volta di uno dei personaggi più rappresentativi del cinema comico italiano degli ultimi trent’anni (e non solo), Neri Parenti che si è concesso al pubblico ternano con un lungo aperitivo intervallato da alcune delle scene più esilaranti dei suoi film.

Nel lungo dibattito insieme ad Antonio Valerio Spera, direttore artistico della rassegna insieme a Simone Isola, il regista ha centrato l’attenzione prima di tutto su come sia cambiata la comicità: “Il cinema popolare come lo si faceva negli anni ‘80 e ‘90 non si fa più prima di tutto perché sono cambiati gli interpreti” – ha spiegato – “prima c’erano degli attori che non erano comici ‘puri’ ma che facevano dei film ‘popolari’. Penso a Manfredi, Mastroianni, Gassmann, ma anche Sordi. Poi è arrivata la generazione dei comici puri come Montesano, Pozzetto, De Sica, Boldi, gente che veniva dal cabaret, che ha portato una comicità diversa, basata più su loro stessi che sui personaggi. E dopo c’è stata la generazione della tv, di Zelig, che ha trasportato gli sketch al cinema. Con l’ultima generazione, invece, quella del web, i risultati non sono stati esaltanti perché evidentemente quel tipo di comicità ha più fortuna restando confinata in quel mondo. Una volta questi film facevano tanta ‘cassetta’ e quindi chi li interpretava oltre ai soldi guadagnava il credito per poi chiedere un cachet più alto al prossimo film. Oggi questo non succede più, quindi gli attori hanno più riluttanza ad accettare ruoli comici, tranne forse Checco Zalone. Gli altri preferiscono semplicemente scegliere sceneggiature di loro gradimento. Poi rispetto al passato è cambiato anche il ritmo con cui vengono girati i film”. Ma ad essere cambiato è anche il mondo della produzione cinemaografica: “una volta c’erano i grandi produttori che potevano permettersi di fare film di cordata e, in generale, i proprietari dei cinema consideravano importante avere in cartellone questo o quel film di un dato produttore. Oggi sempre più spesso capita che i produttori debbano pagare anche le sale cinematografiche perché prendano le loro pellicole” – ha continuato il regista. In questo discorso si è inserito giocoforza anche l’avvento delle produzioni fatte esclusivamente per nuove piattaforme, su tutte Netflix: “Credo che Netflix aiuti in generale il cinema, perché aumenta la possibilità di lavoro e di fruizione di un’opera, abbassando i costi. Purtroppo però non è di aiuto al cinema italiano perché il budget che viene messo a disposizione per l’Italia non è sufficiente a realizzare un film di livello” – ha concluso Neri Parenti.

La sera, invece, c’è stata l’anteprima nazionale di Un nemico che ti vuole bene di Denis Rabaglia (in uscita nelle sale il 4 ottobre con Medusa Film). A presentare il film in sala: il regista, il produttore Andrea Preti e gli attori Roberto Ciufoli e Mirko Trovato – anche lui ex star di Braccialetti rossi. Tutto il cast, accolto calorosamente dal pubblico in sala, ci ha tenuto a ribadire più volte quanto sia stato stimolante lavorare su un set con così tanti talenti, e a sottolineare la profonda stima e affetto nei confronti del talentuoso regista.

Il giovane Mirko Trovato – che è stato letteralmente travolto dalle fan con cui ha continuamente firmato autografi e scattato foto – è stato premiato dalla direzione artistica del Festival che ha deciso di conferire anche a lui il Premio Volto Popolare del futuro.

Ed ora ci si prepara al gran finale che stasera vedrà la partecipazione straordinaria di Christian De Sica per la cerimonia di chiusura (ore 21:00, Cityplex Politeama).

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