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"The Alienist": alle origini dei profiler nella New York dell'800

Con il termine alienista veniva definito chi indagava sulla mente umana, ossia psichiatri e psicologi, in quanto chi soffriva di disturbi di questo genere era considerato come alieno. Si tratta dell’800, e a New York si svolgono le vicende di The Alienist, serie statunitense tratta dall’omonimo romanzo scritto nel 1994 da Caleb Carr e dal 19 aprile disponibile su Netflix: il corpo di un bambino viene trovato privo di vita e mutilato e verrà chiesto all’alienista Lazlo Kreisler (Daniel Brühl) di indagare sull’accaduto. Kreisler è infatti una sorta di profiler, in una serie che si inserisce perfettamente nel panorama Crime che tanto riscuote successo in questo periodo.



Questa produzione sembra aver trovato comunque una chiave di lettura interessante, puntando l’attenzione sull’abuso infantile. Lo stesso dottore lo dice, è più interessato alle menti dei bambini perché è lì che giace la personalità umana, sviluppando una teoria secondo cui scavando nell’infanzia si trovano risposte agli eventi dell’età adulta: teoria all’epoca ritenuta, chiaramente, assurda e quasi inconcepibile. Psicologia e indagine si muovono parallelamente in un episodio cupo, oscuro, crudo, in cui tutto viene mostrato e la macchina da presa entra letteralmente nelle mutilazioni infantili, senza risparmiare nulla, senza pietà. Non è comunque solo, nelle indagini: ad affiancarlo, John Moore (Luke Evans) e Sara Howard (Dakota Fanning). Il primo è un illustratore di quotidiani, la seconda è una donna che aspira a diventare detective in un ambiente prettamente maschile: sono tre personalità che al momento sembrano essere amalgamate bene e che potrebbero quindi rivelarsi la chiave vincente di una produzione che lascia aspettative discrete e che, si spera, non perda il ritmo e l’atmosfera mostrate nel primo convincente episodio.



Perché mutilare la vittima? Perché il ragazzino assassinato indossava abiti femminili? E se fosse solo uno di una lunga serie e quindi ci si trovasse di fronte a un serial killer? La questione, inoltre, sembra essere diventata personale per Kreisler: perché? Se saprà dare risposte soddisfacenti a tutte queste domande, The Alienist potrebbe davvero essere un’ottima serie.


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