Ecco gli elaborati degli iscritti al nostro workshop.

NICOLA ALBANO

Gran Torino

Questa è una sequenza emblematica e molto importante del film in questione, con molti riferimenti al cinema eastwoodiano precedente, sia nel campo attoriale che registico: si vede il personaggio di Sue, una ragazza appartenente al gruppo etnico Hmong, che camminando per strada con un suo amico (interpretato da Scott Eastwood, figlio di Clint) viene fermata da un gruppo di 3 ragazzi neri, intenzionati a stuprarla. Qui entra in scena Walt, il personaggio interpretato da Clint Eastwood, a ricordare per molti aspetti l’icona che tanto lo aveva reso famoso come attore nei panni del Biondo nella trilogia del dollaro diretta da Sergio Leone: dopo essersi fermato vicino ai ragazzi, scendendo dalla macchina, riporta in vita il personaggio, partendo dalla frase “Avete mai fatto caso che ogni tanto si incrocia qualcuno che non va fatto incazzare? Quello sono io” interrotta dal gesto dello sputo che era uno dei segni distintivi. In seguito inscena l’azione che si era vista nel film “Bronco Billy” del 1980, quando, trovandosi davanti a dei bambini, imita il gesto della pistola con la mano, scherzando, per avvertirli o semplicemente spaventarli. Questa volta però fa sul serio, con dei ragazzi ben più grandi, prima di prendere dalla tasca del giubbotto una vera pistola, nel tentativo riuscito di spaventarli ed andare via con la ragazza. Nel confronto tra Bronco Billy e Gran Torino salta all’occhio il tema del passare del tempo: nel film del 1980 il personaggio nutre ancora di una discreta fama, pur cominciando a non essere più quello di una volta, mentre ora è un personaggio più vecchio e totalmente disprezzato dai più giovani, tanto che perfino i suoi nipoti non sembrano tenere a lui. Infatti è proprio con la gente della ragazza Hmong che trova più cose in comune, ben più rispetto a quelle che ha con la sua famiglia, accogliendo il “diverso” che è negli altri, e in un certo senso, in sé stesso.