A casa tutti bene
2018
Paese
Italia
Generi
Commedia, Drammatico
Durata
105 min.
Formato
Colore
Regista
Gabriele Muccino
Attori
Stefano Accorsi
Carolina Crescentini
Elena Cucci
Tea Falco
Pierfrancesco Favino
Claudia Gerini
Massimo Ghini
Sabrina Impacciatore
Gianfelice Imparato
Ivano Marescotti
Giulia Michelini
Sandra Milo
Giampaolo Morelli
Stefania Sandrelli
Valeria Solarino
Gianmarco Tognazzi

Un famiglia molto nutrita e numerosa si riunisce nell’Isola di Ischia per le Nozze d’Oro dei genitori, Pietro (Ivano Marescotti) e Alba (Stefania Sandrelli). Al momento di ripartire, però, il maltempo e un’improvvisa mareggiata bloccano tutti sul posto, impedendo loro di ripartire. Le tensioni sopite e i reciproci rancori esploderanno ben presto…

Dopo l'ampia parentesi a stelle e strice, il regista Gabriele Muccino torna in Italia e lo fa con un progetto estremamente corale, che praticamente riunisce quello che è forse il più nutrito cast tricolore all-star da molto tempo a questa parte (con tanto di orribile locandina ufficiale in versione selfie di gruppo photoshoppato). L’operazione è perfettamente nelle sue corde, perché l’autore de L’ultimo bacio (2001) e de La ricerca della felicità (2006) non è nuovo a un approccio al melodramma passionale e sfrontato, disposto a premere a più non posso sul pedale dell’acceleratore, tra movimenti di macchina ampi e articolati, recitazione accorata e sopra le righe e un lavoro su istinti e sentimenti umani che esagera, accumula, non si censura. Come già accaduto in passato, però, questo impatto stilistico si traduce in una messa in scena urlata e caricaturale, che a questo giro sembra volersi rifare malamente al cinema di Ettore Scola guardando alla famiglia e alla società italiana dalla porta principale senza riuscire ad evitare, tuttavia, il sentimentalismo posticcio e il ridicolo involontario. Il prologo è oltretutto eccessivamente sfiatato e prolisso e la presentazione dei personaggi occupa troppo spazio, mentre fanno un po’ meglio la seconda parte e soprattutto il finale, grazie a qualche stoccata alla famiglia e all’amore in quanto istituzioni castranti lucida e ben assestata. Il film è forse il più crudele e disperato di Muccino: si guardi, ad esempio, la scena in cui Sabrina Impacciatore, che ancora una volta pare uscita da un lungometraggio di Pietro Germi ed è la più in palla del cast, canta una versione di A te di Jovanotti, amico fraterno di Muccino, sospesa tra vitalità e solitudine, tra ingenuità e penosità. Il film è stato scritto da Muccino insieme a Paolo Costella, tra gli sceneggiatori di Perfetti sconosciuti (2016), la cui mano è abbastanza visibile: difficile non scorgere nel personaggio di Giulia Michelini e nella sua integrità da corpo estraneo delle analogie con quello di Giuseppe Battiston nel film di Genovese, soprattutto per la piega conclusiva che prende la vicenda. Accorsi è inchiodato da Muccino a un ruolo da Peter Pan abbastanza stereotipato, mentre il personaggio più interessante, anche se abbastanza marginale, è il Sandro di Massimo Ghini, uomo affetto da Alzheimer.

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