A Family Tour
A Family Tour
2018
Paesi
Taiwan, Hong Kong, Singapore, Malesia
Genere
Drammatico
Durata
107 min.
Formato
Colore
Regista
Ying Liang
Attori
An Nai
Zhe Gong
Pete Teo
Tham Xin Yue
Dopo aver realizzato il film The Mother of One Recluse, la regista Yang Shu (Nai An) è stata costretta all’esilio a Hong Kong. Un giorno però la madre si trova ad affrontare un’operazione chirurgica molto seria, e le due donne decidono di incontrarsi a Taiwan, dove Yang deve recarsi per un festival con il marito e il figlio, mentre la madre farà la turista. Quinto lungometraggio del regista cinese Liang Ying, un prodotto autobiografico (Yang Shu si può definire una sua alter ego al femminile) che non a caso ha dedicato ai suoi figli, A Family Tour è un viaggio politico nella recente storia cinese, vista attraverso tre generazioni di personaggi che hanno portato a un progressivo allontanamento dal proprio paese d’origine: la nonna è scappata al sud, la madre è stata costretta all’esilio a Hong Kong, il figlio di lei è totalmente hongkonghese. È così una pellicola sul tema dell’identità in crisi, di una famiglia e di un’intera nazione in un momento decisivo di continui cambiamenti, in cui il mondo del cinema funge da ulteriore metafora: i festival indipendenti cinesi sono scomparsi e chi cerca di avere una voce fuori dal coro e contro le scelte governative è costretto a scappare. E non è certamente un caso che il tutto è ambientato a Taiwan, uno “stato de facto” che proprio dalla Cina non viene riconosciuto. La messinscena ha tempi statici e alcuni passaggi appaiono troppo costruiti a tavolino (anche il ricorso continuo alla poesia è da vedere in questi termini) ma, tra le pieghe di un lungometraggio ostico e privo di un grande ritmo, si annidano delle riflessioni di notevole spessore, dal forte impatto simbolico e politico. I personaggi, così, sono il centro stesso del discorso, sono scritti con cura e ben interpretati da un gruppo di attori sempre credibili. Ci vuole un po’ di pazienza, indubbiamente, ma ne vale la pena: di film capaci di offrire un’istantanea sul presente tanto forte e determinata, non solo per quanto riguarda il cinema cinese, ce ne vorrebbero molti di più. Presentato in concorso al Festival di Locarno.
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