Allonsanfàn
1974
Paese
Italia
Generi
Drammatico, Storico
Durata
115 min.
Formato
Colore
Registi
Paolo Taviani
Vittorio Taviani
Attori
Marcello Mastroianni
Lea Massari
Mismy Farmer
Laura Betti
Claudio Cassinelli
Benjamin Lev
Renato De Carmine
Stanko Molnar
Durante la Restaurazione, il nobile Fulvio Imbriani (Marcello Mastroianni) partecipa a un tentativo di rivolta, ma viene imprigionato e accusato di tradimento. Scagionato, torna a vivere nella tenuta di famiglia ed è raggiunto dall'amante Charlotte (Lea Massari) e dai confratelli superstiti. Incapace di allontanarli, li tradirà avvisando l'esercito del loro sbarco nel Sud. I Taviani riflettono sui limiti del singolo essere umano posto di fronte alla Storia e alla rivoluzione, tema frequente nella loro filmografia: la chiave di lettura è quasi grottesca, sia nell'esplicito ballo finale che nella delineazione di gran parte dei caratteri. Marcello Mastroianni è comunque bravo a restituire la riluttanza e insieme la rassegnazione a un destino nel quale ormai non crede più. Il difetto principale della pellicola è probabilmente quello di perdere il confronto inevitabile con San Michele aveva un gallo (1972), con il quale ha molti spunti in comune. Proprio i due lungometraggi, insieme a Un uomo da bruciare (1962), formano una specie di “trilogia delle rivolte fallite”, alla fine delle quali ai protagonisti non resta che un suicidio più o meno consapevole per recuperare una dignità compromessa dal proprio tradimento agli ideali. Il titolo (corrispondente al nome del giovane rivoluzionario interpretato da Stanko Molnar) è una storpiatura delle prime parole della Marsigliese, che i sediziosi intonano nel viaggio verso sud.
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