Banat (Il viaggio)
2015
Paesi
Italia, Romania, Bulgaria, Macedonia
Genere
Drammatico
Durata
82 min.
Formato
Colore
Regista
Adriano Valerio
Attori
Edoardo Gabbriellini
Elena Radonicich
Stefan Velniciuc
Piera Degli Esposti
Ovanes Torosian
Ivo (Edoardo Gabbriellini) è un agronomo, ma la mancanza di lavoro in Italia lo induce ad accettare senza riserve un impiego nel Banat, regione rumena; Clara (Elena Radonicich), che si è appena lasciata alle spalle una relazione sentimentale, sta per rimanere disoccupata. Le loro due solitudini si sfiorano, s’incontrano e quasi si innamorano, ma la distanza è in agguato sui loro destini. Il regista Adriano Valerio, già apprezzato e premiato per i suoi corti, fa il grande salto e passa al lungometraggio con un’opera prima che però non conferma affatto le premesse. Il racconto, un’ordinaria vicenda di emigrazione obbligata sullo sfondo di una crisi economica stritolante, è infatti acerbo, sfilacciato e in più punti quasi dilettantesco: lo sguardo di Valerio poggia su personaggi inconsistenti (tanto i protagonisti quanto la dimenticabile apparizione di una sprecata Piera Degli Esposti) e su dialoghi spesso trascurati e di servizio, per tacere di un’idea di messa in scena imberbe e azzerata rispetto a un grado minimo di spessore. Un lavoro inerte, circostanziale e non pervenuto che, con l’alibi del racconto di due personaggi ai margini, adotta uno stile pensoso e rarefatto decisamente controproducente, gratuitamente asettico e glaciale. La sensibilità autoriale per gli ambienti, gli spazi e soprattutto i paesaggi ci sarebbe anche (e qua e là si intravede), ma corpi e situazioni non presentano alcuna verità né necessità e paiono puntualmente sacrificabili e posticci come la cornice che li ospita. Uno sterile esercizio di rigore e pauperismo, un voto di castità immotivato e ombelicale. Unico film italiano presentato alla 30° Settimana Internazionale della Critica alla Mostra del cinema di Venezia nel 2015: si poteva decisamente festeggiare meglio il trentennale.
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