Les carabiniers
Les carabiniers
1963
Paesi
Italia, Francia
Generi
Drammatico, Guerra
Durata
75 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Jean-Luc Godard
Attori
Patrice Moullet
Marino Masé
Geneviève Galéa
Catherine Ribeiro
Barbet Schroeder
Jean-Louis Comolli
I fratelli Ulysse (Marino Masé) e Michel-Ange (Patrice Moullet) si convincono a partire per la guerra dopo alcuni tentennamenti. Dei carabinieri gli spiegano infatti quali sono i vantaggi di entrare a far parte dell'esercito: in battaglia si può razziare e usare la violenza senza alcuna pietà o regola. Il Re ha promesso un tesoro per ricompensare gli eroi di guerra, ma i due non riusciranno a godersi tale fortuna. È il film più brechtiano di Jean-Luc Godard: il “mezzo cinema” è sempre presente e visibile, come a voler chiedere al pubblico di distaccarsi dalla vicenda mostrata. Il regista unisce fatti (le sequenze belliche sono realizzate grazie a materiali di repertorio) ad atmosfere fittizie: è una guerra ipotetica, e il montaggio è tutt'altro che realistico e invisibile. Les carabiniers è una pellicola coraggiosa per la capacità di mettere in scena una visione antimilitarista tanto forte quanto originale (decisamente più interessante del precedente film del regista, Le petit soldat, del 1963): Godard si guarda forse troppo allo specchio ma, in ogni caso, grazie anche a un finale pregevole, il risultato complessivo è più che discreto. Il conflitto si riduce a una serie d'immagini (le cartoline che documentano le imprese dei due protagonisti) che rappresentano il “bottino di guerra”: la riflessione del regista, in questo senso, è suggestiva e ben calibrata, e il discutibile andamento narrativo, troppo caotico, ne limita solo in parte lo spessore. Il basso budget, in questo caso, si sente, ma le idee non mancano. Il progetto nasce da un trattamento scritto da Roberto Rossellini e Jean Gruault, ispirato a un testo teatrale di Beniamino Joppolo del 1949.
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