Colo
Colo
2017
Paesi
Portogallo, Francia
Genere
Drammatico
Durata
136 min.
Formato
Colore
Regista
Teresa Villaverde
Attori
João Pedro Vaz
Alice Albergaria Borges
Beatriz Batarda
Clara Jost
Angela Cerveira
Marcello Urgeghe
Ricardo Aibéo
Portogallo. Una famiglia composta da padre (João Pedro Vaz), madre (Beatriz Batarda) e figlia adolescente (Alice Albergaria Borges) subisce i terribili effetti della crisi economica. Il padre è disoccupato e fatica a trovare un senso alla sua vita, la madre torna a casa esausta ogni sera perché costretta a lavorare il doppio di prima, la figlia vive i turbamenti tipici della sua età e tiene per sé i suoi segreti. Dopo aver partecipato ad alcuni progetti collettivi come Venezia 70 – Future Reloaded (2013) e I ponti di Sarajevo (2014), la regista portoghese Teresa Villaverde torna a firmare un lungometraggio (sei anni dopo Cisne) per parlare della crisi economica che ha colpito il suo paese natale (e non solo). La famiglia protagonista funge da metafora di un’intera nazione costretta a fare i conti con una realtà molto diversa a quella a cui si era abituati: emblematico in tal senso il personaggio della ragazza, spaesata di fronte all’assenza dell’elettricità e incerta se potersi o meno permettere ancora di pagare il biglietto dell’autobus per la scuola. Colpisce indubbiamente il rigore stilistico e l’efficace distacco con cui la Villaverde ritrae i suoi personaggi, senza retorica e con sguardo lucido e mai accomodante. D’altro canto, però, la sua regia provoca un’eccessiva freddezza e si fatica a rimanere coinvolti fino in fondo da quello che viene raccontato. Troppo ridondante e prolisso per emozionare (soprattutto verso una conclusione che presenta alcuni colpi di scena gratuiti e superflui), il film si arena un po’ nella parte centrale con riflessioni che vengono ripetute e, nonostante non ci siano mai cali evidenti, non c'è spazio nemmeno per veri guizzi. Risultato: così così. Presentato in concorso alla Berlinale 2017.
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