Harry Worp è morto: il suo corpo viene ritrovato sulle colline sopra un piccolo villaggio del Vermont. I bizzarri abitanti del luogo hanno diverse idee su cosa fare del cadavere.

Ispirato a un breve romanzo di Jack Trevor Story, caustico quanto il film, La congiura degli innocenti è una delle vette sarcastiche della carriera di Alfred Hitchcock, che dà pieno sfogo al suo registro ironico e grottesco. Il cadavere ritrovato altro non è che un tipico MacGuffin (un “pretesto”) del regista, utilizzato per mostrare i tratti psicologici dei tanti personaggi che gli passano accanto, tra investigatori improvvisati e becchini dilettanti. Quella che può apparire come un semplice divertissement dal sapore surreale, è in realtà anche una (piccola) riflessione sulla vita di provincia, sui suoi segreti e sulle sue paure. Questa volta per trovare Hitchcock nel suo celebre cameo bisogna essere particolarmente attenti: lo si vede attraverso la vetrina di un negozio mentre sorpassa rapidamente la Rolls Royce del milionario.