Nel 1847, due butteri, Edo (Giovanni Guidelli) e Lupo (Paolo Hendel), decidono di diventare briganti. Incastrati dalla loro prima vittima, i due si ritrovano inseguiti per poche monete e, dopo l'increscioso incontro con un temibile criminale (Ciccio Ingrassia), vengono salvati dal marchese di Ombraviva (Ugo Gregoretti), che applicherà su loro le teorie di Rousseau: Edo verrà educato come un signore, mentre Lupo verrà abbandonato a se stesso.

Esordio al lungometraggio di Daniele Luchetti, prodotto da Nanni Moretti su un soggetto di Carlo Mazzacurati. Una pellicola strutturata in capitoli, sulla base dell'ambientazioni e dei personaggi incontrati, in cui il regista si perde tra la volontà di realizzare una leggera commedia d'intrattenimento e l'incapacità di amalgamare al meglio le idee filosofiche inserite, trattate in maniera pressapochista. Se la trama, pur nella sua originalità, presenta evidenti problemi, Luchetti sceglie invece con oculatezza gli interpreti: Paolo Hendel, al primo ruolo da protagonista, convince con un'interpretazione funzionale e accanto a lui divertono le due quasi esordienti Margherita Buy e Agnese Nano. Significative apparizioni di Ciccio Ingrassia, nel ruolo del terribile brigante Gianloreto, e di un sorprendente Nanni Moretti. Non bastano, tuttavia, gli attori a salvare un film inconsistente e pasticciato. Presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes.