Due gran figli di...
Father Figures
2017
Paese
Usa
Genere
Commedia
Durata
113 min.
Formato
Colore
Regista
Lawrence Hilton-Jacobs
Attori
Ed Helms
J.K. Simmons
Owen Wilson
Glenn Close
Mary Grill
Zachary Haven
La non più giovane mamma Helen (Glenn Close) annuncia ai due gemelli Kyle (Owen Wilson) e Peter (Ed Helms) che il loro padre naturale non è morto di tumore al colon ma è ancora in giro da qualche parte e nemmeno lei ne conosce l’identità (erano gli anni ’70 e l’amore libero trionfava). I due fratelli, diversissimi e agli antipodi (viveur con fidanzata hawaiana Kyle, grigio ometto e frustrato gastroenterologo Peter, oltre che fan di Law & Order) decidono allora di mettersi in viaggio per ritrovare quel padre che non hanno mai conosciuto… Becera commedia on the road carica di doppi sensi sconci da scuola elementare e trivialità gratuite, Due gran figli di… è l’opera prima di Lawrence Sher, direttore della fotografia di tutti gli Una notte da leoni, che recupera nel cast del suo esordio Ed Helms, mattatore assoluto del filone, e gli affianca Owen Wilson alle prese con il classico ruolo da belloccio un po’ scapestrato nel quale più volte l’attore è rimasto ingabbiato. Il road movie che prende corpo a partire dal pretesto della ricerca del genitore ondeggia tra il prevedibilissimo (il gioco delle parti tra i fratelli che li porta ad approfondire il proprio legame, a scoprire e a scoprirsi, con Peter chiamato a sbottonarsi e lasciarsi andare) e lo scult: da Owen Wilson che fa pipì sui bambini a un incontro ravvicinato, con tanto di annusate, a un J.K. Simmons balordo e tatuato, passando per tanti sketch forzati e altrettante frivolezze da quattro soldi, non ci si fa mancare davvero nulla ma non si ride nemmeno per sbaglio. Si approda così, stancamente e mestamente, alla commozione (?) telefonata di un finale con incorporato il plot twist ricattatorio. A suo modo geniale la traduzione italiana del titolo originale (Father Figures), che allude più alla licenziosità della mamma che alla ricerca del papà. Il quarterback Terry Bradshaw interpreta se stesso. Piccolo ruolo assai scurrile anche per Ving Rhames, il Marsellus Wallace di Pulp Fiction (1994)
Maximal Interjector
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