Il dietro le quinte della trasmissione televisiva del processo ad Adolf Eichmann (Vaidotas Martinaitis), famigerato nazista responsabile della morte di milioni di ebrei. Protagonisti, il documentarista Leo Hurwitz (Anthony LaPaglia) e il produttore Milton Fruchtman (Martin Freeman).

Pensato per il mezzo televisivo (il film è stato prodotto dalla BBC) e incentrato sulla realizzazione di riprese che, per l’appunto, sarebbero state trasmesse in tutto il mondo, The Eichmann Show risente dello stile adottato, risultando più didascalico ed esplicito di quanto dovrebbe. Il regista Paul Andrew Williams racconta in maniera fluida e lineare le curiose vicende legate alla messa in onda di uno dei processi più famosi della Storia, ma sono i passaggi più spinosi e strutturali a non venire mai sviluppati adeguatamente e ad apparire come un semplice decoro privo di spessore (la riflessione sulla malvagità della natura umana, il senso dell’etica lavorativa di un giornalista, le minacce nei confronti della famiglia di Fruchtman). Gli attori sono in parte e anche la scelta di raccontare l’orrore dell’Olocausto attraverso lo sviluppo di un processo giudiziario è un’idea interessante e curiosa, ma non basta e la pellicola non riesce mai a ingranare la marcia necessaria, finendo ben presto per risultare ripetitiva e prevedibile.