Estate 1993
Estiu 1993
2017
Paese
Spagna
Genere
Drammatico
Durata
96 min.
Formato
Colore
Regista
Carla Simón
Attori
Laia Artigas
Paula Robles
Bruna Cusí
David Verdaguer
Spagna, estate 1993. Dopo la morte dei genitori, Frida (Laia Artigas), una bambina di sei anni, si ritrova per la prima volta con la famiglia adottiva degli zii nella provincia catalana, al cospetto di una natura piena di segreti, che coincideranno anche con una maturazione forzata. Il film spagnolo della regista catalana Carla Simón, forte di un apparato visivo suggestivo e organico e di buona direzione degli attori, avvolge lo spettatore in un flusso morbido e accogliente ma non per questo non ispido e doloroso, come ogni racconto sulla crescita e sulla fuoriuscita dall’infanzia che si rispetti. Candidato dalla Spagna agli Oscar 2017 senza riuscire ad agguantare la cinquina finale, Estate 1993 è un film girato ad altezza di bambino che si lascia andare a un’estetica mobile e volitiva, inevitabilmente documentaristica ma anche vitale e pulsante, piuttosto aliena dalla codificazione asfittica che l’ingresso forzoso del documentario nella finzione ha generato nel cosiddetto cinema di finzione “da festival” degli ultimi anni. Improntato a una conoscenza del mondo e delle cose di matrice zavattiniana, lo sguardo della regista si articola con freschezza e naturalezza, anche se tanti passaggi sono ridondanti, al ribasso, narrativamente acerbi e poco incisivi. Anche la dimensione religiosa pare un po’ forzatamente calata dall’altro: un elemento antropologico sfasato e pretestuoso, anche se proposto in maniera tutt’altro che insincera e meccanica nel tessuto del film, che ne risulta però troppo appesantito. Presentato nella sezione Berlinale Generation al festival di Berlino nel 2017 e passato in Italia, nello stesso anno, al Med Film Festival.
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