Siamo a Daone, provincia di Trento. Un gruppo di signore (“funne”, appunto) in là con gli anni decide di organizzare un viaggio al mare, dove molte di loro non sono mai state. Tra simpatici calendari e crowdfunding, il documentario svela il loro viaggio verso la libertà. Una operazione spassosa e malinconica che, attraverso una sguardo femminile, mette in luce una realtà particolare che parla del presente ma anche dell'importanza della memoria del passato. Protagonista del film è l'essere femmine, e poi donne, delle amabili signore al centro del documentario, ciascuna delle quali è un piccolo nucleo di energia, di fantasia, di simpatia, di intimi dolori e di storie da raccontare col silenzio degli sguardi. È la lotta quotidiana della sopravvivenza in una società isolata, chiusa. È lo spirito guerrier ch'entro mi rugge di foscoliana memoria, quel bisogno di emancipazione, quella voglia di distinguersi ed elevarsi, anche in là con gli anni. Funne racconta di come si possa essere capaci di reinventarsi anche da anziani, e lo fa con un approccio semplice ma ben calibrato che, variando i toni, diventa un ritratto decisamente spontaneo. Un piccolo ed esile film capace di creare un romanzo di formazione della terza età. Perché non si finisce mai di sognare e di crescere.