In nome di mia figlia
Au nom de ma fille
2016
Paesi
Francia, Germania
Genere
Drammatico
Durata
87 min.
Formato
Colore
Regista
Vincent Garenq
Attori
Daniel Auteuil
Sebastian Koch
Marie-Josée Croze
Christelle Cornil
Christian Kmiotek
Serge Feuillard
Emma Besson
1982. Kalinka (Emma Besson), quattordici anni, muore mentre si trova in vacanza con sua madre e con il patrigno. Il suo vero padre André (Daniel Auteuil), però, è convinto che non si sia trattato di un incidente e inizia a indagare. Gli esiti di un’autopsia sommaria confermano i suoi sospetti e lo spingono ad accusare di omicidio il patrigno di Kalinka, Dieter Krombach (Sebastian Koch).

Ispirato a un vero fatto di cronaca, il cosiddetto “caso Kalinka Bemberski”, che tanto risalto ha avuto in Francia. Protagonista è un commercialista transalpino che per trent’anni ha lottato per avere giustizia del medico tedesco, secondo marito della sua ex moglie e assassino di sua figlia. Un ambito che il regista Vincent Garenq sa come gestire, dato che anche alcuni suoi lavori precedenti (in particolare Présumé coupable del 2011, relativo all’Affaire d’Outreau) erano incentrati su fatti realmente accaduti. Anche in questo caso, però, sembra di assistere a un semplice reportage audiovisivo su quanto avvenuto che, seppur realizzato discretamente, non sfrutta totalmente la forza che il grande schermo potrebbe regalare. I temi sono diversi (la ricerca della verità, il bisogno di dare senso a una scomparsa, la burocrazia per ottenere giustizia) e amalgamati in maniera funzionale, ma manca sempre un autentico guizzo che vada oltre l’importanza del soggetto o una sequenza che davvero riesca a emozionare al di là del toccante tema che sta alla base. Garenq gioca (troppo) sul sicuro, non sbaglia poi molto ma il rischio non fa di casa e chi conosce già il fatto di cronaca potrebbe facilmente annoiarsi, nonostante la breve durata. Efficaci le prove di Auteuil e Koch.
Maximal Interjector
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