King Kong
King Kong
1933
Paese
Usa
Generi
Avventura, Fantasy
Durata
102 min.
Formato
Bianco e Nero
Registi
Merian C. Cooper
Ernest B. Schoedsack
Attori
Robert Armstrong
Fay Wray
Bruce Cabot
Frank Reicher
Sam Hardy
New York, agli inizi della Grande Depressione. Carl Denham (Robert Armstrong), regista sull'orlo della bancarotta, è alla disperata ricerca di una protagonista per il suo prossimo film. Casualmente, per strada incontra Ann Darrow (Fay Wray), attrice disoccupata che accetta di partire con lui e la sua troupe alla volta dell'Isola del Teschio, un luogo misterioso abitato da indigeni e da creature antidiluviane. Tra queste c'è anche un leggendario e gigantesco gorilla, King Kong, che s'innamora della bella Ann: preso in trappola, il mostro verrà incatenato e trasportato a Manhattan dove verrà esibito come l'ottava meraviglia del mondo. Immortale capolavoro che ha segnato la storia del cinema e l'iconografia del ventesimo secolo. Classica storia d'amore tra una Bella e una Bestia, è una pellicola capace di mescolare con equilibrio impressionante generi e registri differenti: dall'avventura esotica al fantasy, passando per il romance e per i film di mostri. La scorza è quella dell'intrattenimento leggero e del cinema puramente d'evasione ma, sotto di essa, si nasconde una riflessione straordinaria, cinica e non banale, su come il mondo dello spettacolo, per poter meravigliare il pubblico di oggi come di ieri, debba costantemente puntare sull'eccesso, su ciò che è più grande, pauroso, spettacolare. In fondo, tutto il film è una grande metafora di quella settima arte – il cinema – di cui rappresenta uno degli esempi più floridi e trascinanti di ogni epoca. Indimenticabili le sequenze in cui Kong combatte contro i dinosauri per proteggere la sua amata, così come la scalata dell'Empire State Building nel finale. Commovente, geniale, emozionante, il film ha tra i suoi massimi pregi anche dei grandiosi effetti speciali curati da Willis O'Brien: i mostri dell'Isola del Teschio, il gorilla compreso, sono in realtà dei modelli in miniatura alti circa 40 cm, animati pazientemente a passo uno con infinitesimali spostamenti manuali. Curiosità per cinefili: la gigantesca muraglia di King Kong è stata utilizzata, e bruciata, nelle spettacolari sequenze dell'incendio di Atlanta in Via col vento (1939) di Victor Fleming. Il successo fu tale che otto mesi dopo uscì un sequel, intitolato Il figlio di King Kong (1933) e diretto dallo stesso Ernest B. Schoedsack. Con due remake: il primo del 1976 di John Guillermin con Jessica Lange; il secondo del 2005 di Peter Jackson con Naomi Watts.
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