Mirai
Mirai no Mirai
2018
Netflix
Paese
Giappone
Genere
Animazione
Durata
100 min.
Formato
Colore
Regista
Mamoru Hosoda
Quando la piccola Mirai arriverà a casa ancora in fasce, suo fratello Kun vedrà crescere la gelosia dato che mamma e papà hanno attenzioni solo per lei. Un misterioso giardino però gli permetterà di incontrare i suoi avi e i familiari del futuro, dai quali imparare a vedere le cose da un altro punto di vista.

A tre anni di distanza dal divertente The Boy and the Beast (2015), Mamoru Hosoda torna sul grande schermo con una storia solo apparentemente lontana dalle sue corde, ma molto coerente con il percorso autoriale intrapreso dal regista lungo gli anni (le trasformazioni hanno sempre avuto un ruolo decisivo nel suo cinema). Se infatti Mirai sembra prendere le distanze dalla componente più fantasy legata ai mondi paralleli e al mutamento corporale, nasconde in realtà un apparato emotivo solido e complesso, che focalizza l'attenzione sulla crescita umana come cambiamento fondamentale per l'esistenza di ognuno di noi. Scritto con sensibile tatto e forte di una componente visiva tanto semplice quanto efficace, il film è un viaggio nell'albero genealogico di un bambino di quattro anni incapace di accettare l'arrivo del “nuovo” (mirai in giapponese significa proprio futuro). Il risultato è un tuffo nell'infanzia e nei ricordi dello spettatore al quale è impossibile resistere per delicatezza e precisione drammaturgica: raramente nel cinema contemporaneo si è visto rappresentato con tale incisività l’immaginario di un bambino che viaggerà nel passato e nel futuro per riuscire ad accettare finalmente il presente. Sono molte le sequenze significative in quello che si rivela un climax in costante ascesa, pronto a sprigionare il meglio di sé nella parte finale ricca di simboli (il tempo come giudice ammonitore e la stazione come bivio esistenziale) e fortissime emozioni. Presentato alla Quinzaine des réalisateurs del Festival di Cannes 2018.
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