Rapina a mano armata
The Killing
1956
Paese
Usa
Generi
Thriller, Noir, Azione
Durata
85 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Stanley Kubrick
Attori
Sterling Hayden
Coleen Gray
Vince Edwards
Jay C. Flippen
Elisha Cook Jr.
Marie Windsor
Ted de Corsia

Johnny Clay (Sterling Hayden), da poco uscito di galera, organizza una rapina da due milioni di dollari in un ippodromo. I suoi complici sono il cassiere del posto, il barista, un poliziotto corrotto, un cecchino, un ex alcolizzato e un lottatore. Tutto è studiato alla perfezione, ma non tutti gli imprevisti possono essere programmati.

Tratto dal romanzo Clean Break di Lionel White, si tratta del terzo lungometraggio di Stanley Kubrick e in assoluto della sua prima opera davvero importante. Il regista scrisse la sceneggiatura facendosi aiutare da Jim Thompson (noto autore di romanzi noir), che si occupò dei dialoghi: scandito da una voce narrante che detta perfettamente i tempi dell'azione, Rapina a mano armata più che un “semplice” film di genere è un'operazione dalla struttura narrativa sperimentale e innovativa, tanto che si potrebbe definirla una pellicola postmoderna ante litteram. Andando avanti e indietro sulla linea temporale dell'azione, il film ci mostra, alternandoli, i vari membri della banda pronti a rapinare l'ippodromo: le stesse azioni vengono ripetute da diversi punti di vista (non siamo tanto distanti da quello che ha fatto Quentin Tarantino, quasi quarant'anni dopo, con Pulp Fiction, del 1994) e il complesso mosaico drammaturgico prenderà una sua forma soltanto con il passare dei minuti. Il ritmo è incessante, la confezione di altissima fattura, ma ciò che colpisce di più è il grande spessore psicologico che Kubrick ha dato a ognuno dei suoi personaggi: notevole, in particolare, la descrizione del rapporto coniugale tra il timido cassiere George, interpretato dal grande caratterista Elisha Cook Jr., e la moglie Sherry, femme fatale che metterà i bastoni tra le ruote all'intera operazione. Dopo l'uscita di questo film, la critica americana iniziò a considerare Kubrick (che all'epoca aveva solo ventotto anni) uno dei più importanti registi in circolazione e Orson Welles lo definì un “gigante”.

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