Riparare i viventi
Réparer les vivants
2016
Paesi
Francia, Belgio
Genere
Drammatico
Durata
103 min.
Formato
Colore
Regista
Katell Quillévéré
Attori
Tahar Rahim
Emmanuelle Seigner
Anne Dorval
Bouli Lanners
Kool Shen
Monia Chokri
Simon (Gabin Verdet) si sveglia tra le bracca della sua ragazza, Juliette (Galatéa Bellugi), e prende la bici e la tavola da surf, sue fide accompagnatrici. Di ritorno da una spiaggia insieme ai suoi amici un incidente stradale gravissimo lo mette però in pericolo di vita, gettando nello sconforto i suoi genitori. Contemporaneamente, una donna di nome Claire (Anne Dorval) ha bisogno di un trapianto di cuore a Parigi a causa dell’ingrossamento incessante del suo organo… La regista di Suzanne (2013) costruisce un doloroso e intricato dramma polifonico, in cui l’incastro di più storie e voci provvede a collegare destini e sofferenze, attese e sentimenti di un gruppo di personaggi connessi tra di loro nella maniera più fatale e imperscrutabile. Il prologo del film mette in campo fin da subito un discreto impatto visivo che fa davvero ben sperare, tra sequenze evocative e visionarie e un buon gusto per l’immagine a effetto, caricata il più possibile di sensazioni epidermiche. Col passare dei minuti però Riparare i viventi, per quanto spesso azzeccato e misurato nel tono e nello sguardo, non riesce a ribadire del tutto le premesse iniziali, perdendosi tra personaggi sbiaditi e piuttosto sacrificati e un andamento narrativo abbastanza incerto e claudicante. La direzione degli attori è tuttavia efficace, da Tahar Rahim a Emmanuelle Seigner passando dalla Anne Dorval di Mommy (2014), attrice canadese originaria del Québec davvero di primissimo livello; senza contare che la regia della Quillévéré, quando riesce a dosare i compiacimenti stilistici e le paralisi di sceneggiatura, sa sfoderare soluzioni tutt’altro che innocue o tali da lasciare indifferenti. Un dramma teso e commosso, ma anche distaccato e fin troppo artefatto, a cominciare dalle musiche onnipresenti e didascaliche, per colpire davvero al cuore. Presentato al Toronto Film Festival e nella sezione Orizzonti di Venezia 73.
Maximal Interjector
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