Anni Cinquanta. Nella Genova dei bassifondi, Manfredi (Marc Lawrence) figura come un uomo perbene, ma è solo una maschera dietro cui si nasconde per organizzare loschi traffici di belle donne che, con la promessa di andare in America, si lasciano abbindolare e spariscono. Una di loro, Alda (Eleonora Rossi Drago), riesce a scappare, grazie all'aiuto di Carlo (Ettore Manni), con cui poi intreccia una relazione. Manfredi, però, trova un modo per vendicarsi. Luigi Comencini si avventura nel melodramma dalle tinte noir, dimostrando di aver visto con attenzione un certo cinema americano e di esserne riuscito a coglierne l'essenza per poi declinarla in una personale versione italiana. Molto attento alla caratterizzazione dei personaggi, il regista ha realizzato un film dalle atmosfere definite, raccontando il mondo dei bassifondi criminali attraverso una visione lontana dagli stereotipi malavitosi italiani che, anzi, si avvicina a quella calcolata e fredda delle pellicole d'oltreoceano. Un prodotto incerto solo a tratti, duro (all'uscita vietato ai minori di 18 anni) e capace di indagare con sguardo acuto una triste realtà presente nel territorio. Comencini dimostra la sua versatilità senza arenarsi nelle secche della facile retorica, anche grazie alla solida sceneggiatura a cui collaborò anche Antonio Pietrangeli.