Tutti vogliono qualcosa
Everybody Wants Some!!
2016
NOW
Paese
Usa
Genere
Commedia
Durata
117 min.
Formato
Colore
Regista
Richard Linklater
Attori
Blake Jenner
Juston Street
Ryan Guzman
Tyler Hoechlin
Wyatt Russell
Glen Powell
1981. A tre giorni dall'inizio del college, Jake (Blake Jenner) si trasferisce in un alloggio riservato agli studenti che fanno parte della squadra di baseball universitaria. Tra sano cameratismo, incontri amorosi e un perenne spirito competitivo nei confronti dei nuovi amici, il giovane inizia un percorso di vita che lo conduce alle porte dell'età adulta.

«I confini sono dove ognuno li trova». A più di vent'anni dalla pellicola d'esordio La vita è un sogno (1993), Richard Linklater torna a seguire i piccoli grandi problemi giovanili del "suo" gruppo di ragazzi, continuando con coerenza l'idea di cinema volta a indagare i delicati momenti che accompagnano le tappe di maturazione dei personaggi nel passaggio da un'età all'altra. Il regista texano si addentra ancora nel cuore del proprio Paese con sguardo nostalgico ma mai malinconico, in quello che superficialmente può apparire come un semplice college-movie per ragazzi. Ma la profondità di sguardo di Linklater permette alla vicenda di vivere di dettagli significativi, dettati soprattutto dalla precisa scansione temporale degli eventi. La spensieratezza dell'epoca della high school, passata per sempre, lascia il posto alla competizione, al desiderio di affermarsi e trovare un posto nel mondo attraverso le conquiste femminili, alla consapevolezza di dover fronte a responsabilità sempre più grandi. L'atmosfera, vagamente queer, è suggerita con garbo, anche se spesso l'aria del tempo è trasmessa con scelte convenzionali tutte giocate su ambienti di facile presa e musiche di richiamo che, passando dalla disco-music al punk, esemplificano il processo di crescita di Jake. Un tipo di cinema al limite dell'anacronismo, debitore di un mood anni '80 attuale nella forma ma a volte un po' stantìo nel contenuto nel descrivere quel vortice dell'età adulta dal quale tutti fuggono. Le suggestioni metaforiche non mancano (il gioco del baseball, il mito di Sisifo, la centralità del sesso) all'interno di una visione gradevole e dalla scrittura ben calibrata (lo stesso Linklater è l’autore della sceneggiatura), ma il risultato finale aggiunge poco a quanto già espresso dal regista americano nei suoi lavori precedenti. Il titolo originale è preso in prestito dall'omonima canzone dei Van Halen del 1980.
Maximal Interjector
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