Nel 1942 l'Inghilterra accoglie centinaia di migliaia di soldati americani, di stanza sull'isola per preparare l'apertura dei fronti europei e, in particolar modo, lo sbarco in Normandia. In una cittadina di campagna viene aperta una base dell'esercito americano e l'impatto tra i soldati e la comunità, prevalentemente femminile essendo gli uomini già al fronte da anni, sarà tutt'altro che tiepido. Raro kolossal di guerra incentrato esclusivamente sulle retrovie del conflitto, Yankees è, più di ogni altra cosa, un melodramma sentimentale incentrato sulla relazione tormentata tra un sergente americano (Richard Gere) e una ragazza del posto (Lisa Eichhorn), già impegnata, però, con un soldato inglese. La sceneggiatura lavora sull'incontro-scontro tra due culture sorelle e prossime l'una all'altra solo in apparenza ma, in realtà, profondamente diverse: efficace in questo senso la rappresentazione della compresenza di migliaia di uomini e donne costretti, per motivi opposti ma speculari, a fare i conti con la solitudine. Anche e soprattutto per questo motivo, il film avrebbe potuto essere un esperimento interessante sotto il profilo storico e sociologico, ma finisce con il rimanere in superficie e sedersi sui più rassicuranti e scontati codici del cinema melodrammatico. Film particolarmente caro a John Schlesinger anche e soprattutto per ragioni biografiche: egli, inglese di origini ebraiche, fu trapiantato per lavoro in America dopo i primi successi in patria.