Titicut Follies
Titicut Follies
1967
Paese
Usa
Genere
Documentario
Durata
84 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Frederick Wiseman
Girato presso la State Prison for the Criminally Insane di Bridgewater, Massacchussets, un documentario che trascina lo spettatore in un mondo in cui non si riesce più a distinguere chi sia più disturbato, se il paziente o il medico. Crudo e cinico ritratto delle condizioni in cui versavano i detenuti di un manicomio criminale, Titicut Follies è l'esordio di uno tra più importanti documentaristi della storia del cinema. Wiseman realizza una pellicola preziosa, potente, sconvolgente e assolutamente innovativa nel suo genere: il regista infatti si limita (per così dire) a riprendere la realtà in cui si immerge senza minimamente provocarla a suo favore o commentarla. Esattamente come una mosca invisibile e silenziosa, la cinepresa si muove nei corridoi, nelle camere dei pazienti, insinuandosi nei discorsi tra gli infermieri e ritraendo i pazienti con assoluta oggettività. Il film è dunque un vero e proprio documento in cui un mondo nascosto ai più (ricordiamo che, ai tempi dell'uscita del lavoro, i manicomi erano ancora chiusi segretamente) viene a galla in tutta la sua violenza. Accusato di sadismo per la presenza di alcune sequenze davvero macabre e scioccanti, Wiseman in realtà si fa portavoce di una neutralità totale e genuina, mossa solo dalla voglia di mostrare ciò che troppo spesso è stato celato. Alla fine della proiezione non si può rimanere impassibili: le immagini rimarranno impresse in maniera indelebile nella memoria dello spettatore e i segni di una visione estremamente struggente, ma profondamente necessaria, non tarderanno a palesarsi. Titicut Follies venne vietato per ben 24 anni, sino al 1991, per via della sua crudezza. Imperdibile.
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