Uccise la famiglia e andò al cinema
Matou a Família e Foi ao Cinema
1969
Paese
Brasile
Generi
Drammatico, Sperimentale, Sentimentale
Durata
78 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Júlio Bressane
Attori
Renata Sorrah
Márcia Rodrigues
Antero de Oliveira
Rodolfo Arena
Un uomo disperato (Antero de Oliveira) assassina la propria famiglia con un rasoio e va al cinema dove guarda cortometraggi a sfondo sociale. Nel frattempo, Regina (Renata Sorrah) si nasconde con la sua amata Márcia (Márcia Rodrigues) per vivere liberamente il loro amore proibito. Nel panorama degli anni '60, il marchio della corrente del Cinema Novo (influenzato tanto dal Neorealismo italiano quanto dalla Nouvelle Vague francese) stava prendendo sempre più piede attraverso i film di Glauber Rocha e Ruy Guerra. Ma si sentiva la necessità di un'alternativa, ed è così che si è imposto un autore come Júlio Bressane. Uccise la famiglia e andò al cinema è considerata l'opera capitale di questo movimento, la corrente del Cinema Marginal, una contro-tendenza nata innanzitutto come protesta, il cui scopo consiste principalmente nel criticare il cinema tradizionale tramite un approccio libero e apertamente contro la società. Si tratta di una pellicola radicale, in cui sono onnipresenti una fortissima autonomia ideologica e, soprattutto, una potente visceralità anarchica nel raccontare l'odio e l'amore da un punto di vista sociologico, con delirante pessimismo e onesta sporcizia visiva. Un film importante, da riscoprire.
Maximal Interjector
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