Umano, troppo umano
Humain, trop humain
1974
Paese
Francia
Genere
Documentario
Durata
75 min.
Formato
Colore
Registi
Louis Malle
René Vautier
Louis Malle si reca negli stabilimenti Citroën e documenta, senza musica e senza commento, il lavoro quotidiano della catena di montaggio, con particolare attenzione ai gesti ripetuti e ai volti stanchi e straniati degli uomini e delle donne impegnati a costruire e rifinire vetture. Le immagini in fabbrica sono inframezzate da quelle del banco vendite a un salone dell'automobile, dove gli esponenti della borghesia francese cercano di comprare i simboli del benessere prodotti. Malle, coadiuvato dal documentarista René Vautier, porta tra le lamiere e gli operai la sua macchina da presa e dà prova della delicatezza con cui riesce a girare nel mezzo dell'azione senza essere invadente e senza creare una lettura prestabilita delle immagini. L'unica parte in cui il documentario è davvero incisivo (e resiste alla prova del tempo) è però quella centrale all'autosalone, capace di sollevare interrogativi sulla mediocrità dei desideri borghesi, sulle loro manifestazioni anche somatiche nel volto di chi compra e sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo a fini commerciali. Resta invece poco dell'alienazione operaia: forse perché lo stile di Malle è anche esso “umano, troppo umano” (dal titolo del saggio di Nietzsche) e la liquidità e spontaneità che sono il segno distintivo del regista si infrangono contro i ritmi meccanizzati togliendo vigore agli uni e agli altri.
Maximal Interjector
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