Un intrepido reporter (Éduard Mathé) indaga e lotta contro la banda de “I vampiri”, un gruppo di criminali in apparenza inafferrabili. Tra questi vi è l'affascinante Irma Vep (Musidora) con la quale si scontrerà più volte. Più che un (semplice) serial, si tratta di un film di circa 400 minuti, diviso in dieci episodi. Lo specialista del genere Louis Feuillade (già autore di Fantômas, del 1913), qui al suo meglio, costruisce una vicenda di straordinario spessore narrativo, avvincente e ricca di azione per tutta la sua (lunga) durata. Non si tratta però soltanto di un giallo-thriller di rara eleganza, ma anche di una pellicola ricca di sarcasmo: ne sono un esempio i siparietti iniziali tra il protagonista e il “vampiro pentito” Mazamette (Marcel Lévesque). Indubbiamente, uno dei titoli più importanti del cinema francese degli anni Dieci del Novecento, I vampiri non si fa prendere dalla foga di voler dire tutto e subito ma, con un'ottima scelta dei tempi, scopre pian piano le sue carte e i suoi personaggi migliori: Irma Vep, ad esempio, arriva soltanto nel terzo episodio. Interpretata da Musidora, che per il ruolo divenne una star, Irma Vep (il cui anagramma vuol dire “vampire”) sarà anche il titolo di una pellicola di Olivier Assayas del 1996, che omaggia proprio l'opera di Louis Feuillade.