Prima de La grande rapina al treno, Edwin S. Porter mostrò il suo grande talento narrativo in questo film che racconta il salvataggio di una madre e un figlio da parte di un pompiere. La pellicola si apre mostrando il protagonista mentre dorme: sogna una madre con un bambino (il sogno è realizzato tramite una “nuvoletta” simile a quella dei fumetti), che successivamente dovrà salvare da un incendio. Il film si conclude con due inquadrature che riprendono, da due diversi punti di vista, l'impresa eroica dell'uomo. Per anni si è pensato che Vita di un pompiere americano fosse uno dei primi esempi cinematografici di uso del montaggio alternato: in realtà si scoprì che la copia fu manomessa in seguito, da anonimi, che la rimontarono seguendo la logica della simultaneità. Il cortometraggio è debitore di Fire! (1901) di James Williamson, pioniere del cinema britannico.