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Michael Haneke definisce #MeToo una "caccia alle streghe"

Il rapporto dei francesi con il movimento #MeToo non pare essere dei migliori: basti pensare alla lettera aperta pubblicata recentemente su Le Monde dove si parlava di “puritanesimo” a proposito della compagna contro gli abusi sessuali, per non parlare della difesa di Catherine Deneuve a favore della “libertà di importunare” degli uomini.

All’ondata transalpina anti – #MeToo si aggiunge anche il pluripremiato regista austriaco Michael Haneke, che nella Francia ha trovato una patria d’elezione, anche a livello artistico e produttivo, e che parla esplicitamente di “caccia alle streghe”.

In un’intervista al quotidiano austriaco Kurier il cineasta settantacinquenne ha dichiarato: “Questo nuovo puritanesimo intriso di odio per gli uomini, che segue la scia del movimento #Metoo, mi preoccupa”. Il movimento, che ha contribuito a liberare le voci delle donne e a denunciare gli abusi sessuali, è stato descritto come una “caccia alle streghe” da Haneke ma anche come “un nuovo tipo di puritanesimo che potrebbe ostacolare la creazione artistica”.

Haneke ha anche aggiunto che un film come L’impero dei sensi di Nagisa Oshima oggi non sarebbe accettato e di aver creduto fermamente nello spirito del movimento e nel motivo per cui è stato lanciato, ribadendo però che probabilmente si è già superato il giusto limite.

“Certo, qualsiasi forma di stupro o coercizione sessuale deve essere punita, ma trovo che l’isteria e le condanne senza processo siano ora abbastanza disgustose. La rabbia spensierata ha distrutto vite anche con una mancanza di prove a sostegno delle accuse”.

Fonte: The Playlist

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