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L'uomo con la lanterna in anteprima al Trieste Film Festival

C’è un periodo, nella Storia italiana, finito nell’oblio della memoria: le Concessioni Internazionali, quell’imperialismo informale di cui l’Italia è stata partecipe e protagonista a Tientsin e Shangai e di cui ancora oggi sono emersi pochi, rimossi racconti. Quella storia, avvolta dal mistero, riaffiora nei bauli di Mario Garau, bancario sardo del Credito Italiano, distaccato in Cina negli anni ’20. “L’uomo con la lanterna” racconta la storia dello “zio Mario” e della ricerca spasmodica della nipote e regista Francesca Lixi di informazioni, documenti e testimonianze a partire dai cimeli, dalle foto e dai filmati inediti della Cina di quegli anni ma anche della Prima Guerra Mondiale, custoditi nei bauli.

Lunedì 22 gennaio il film, con la sceneggiatura scritta dalla stessa regista con la collaborazione di Wu Ming 2 e prodotta da Kiné Società Cooperativa, con il contributo della Regione Sardegna e il sostegno della Fondazione Film Commission Sardegna e del Comune di Cagliari, sarà presentato in anteprima al Trieste Film Festival, in concorso nella sezione Premio Corso Salani (ore 17.00 al Teatro Miela).

Era una bambina, Francesca, quando vide per la prima volta i polverosi bauli, giunti a Cagliari dalla Cina dopo la morte di suo zio. “Avevo 4 anni quando arrivarono nella nostra cantina le casse e i bauli di uno zio sconosciuto. Da allora le sue fotografie, i suoi filmati in 8 mm e gli oggetti portati dai suoi viaggi, sono diventati i testimoni per niente oggettivi della relazione che la sua esistenza ha avuto con la mia storia personale, spingendomi a interpretare e ripercorrere la sua vita alla ricerca di una verità che non potrò mai cogliere del tutto.”

Cosa facevano e come vivevano gli italiani in quella che era, a tutti gli effetti, una colonia in Estremo Oriente? Chi era veramente Mario Garau? Perché cercava ostinatamente di allungare il viaggio di rientro in Italia lungo percorsi e attraverso luoghi sconosciuti? Tutte queste domande hanno influenzato l’attività e le fantasie della regista nei lunghi anni di ricerche raccontate in questo film. Un viaggio che dalla Cina di ieri ripercorre la storia fino alla Cina di oggi e alla vecchia concessione italiana di Tientsin, oggi New Italian Style Town, un moderno ma nostalgico distretto storico, turistico, economico e commerciale nel quale 40 anni di occupazione vengono ripresentate come “una pacifica collaborazione tra Italia e Cina”.

Attraverso l’utilizzo della stop motion le immagini e gli oggetti recuperati nei bauli si animano per raccontare la ricostruzione della storia di questo misterioso zio che, nelle fantasie di bambina, parlava di spie internazionali e amori esotici. “Non è mica roba da impiegato di banca andarsene in giro per Shangai a fare certe foto”. E in quelle foto, lo zio Mario, ritrae momenti e personaggi protagonisti della storia di quell’epoca: Galeazzo Ciano, le rivolte alla dominazione coloniale post guerra dell’Oppio, i morti, le barricate, e ancora la Prima Guerra Mondiale e l’Africa a ridosso della guerra in Etiopia. Immagini esclusive e inedite, fotografate e filmate dal misterioso avventuriero, soldato, fotografo, o semplicemente bancario Mario Garau.

Per la produzione del film, tutte le foto e le pellicole sono state riordinate e digitalizzate con il supporto e la collaborazione di Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia.

Ecco il trailer del film.

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