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Milano Film Festival, giorno 5 — Approfondimento: In arte Pif

A Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, il talento di certo non manca. Autore, attore, regista e conduttore, sarà protagonista di un incontro con il pubblico del Milano Film Festival lunedì 2 ottobre alle ore 11 presso lo Spazio A di BASE Milano.

Da sempre appassionato di cinema, Pierfrancesco sceglie di non proseguire gli studi al termine di una difficoltosa carriera scolastica e si trasferisce a Londra, dove cerca l’occasione giusta per avvicinarsi al mondo della produzione cinematografica e seguire le orme del padre regista. Tornato in patria condivide il set con Zeffirelli in Un tè con Mussolini e Marco Tullio Giordana ne I cento passi, ma la vera svolta per la sua carriera arriva con la televisione. Pierfrancesco, che il collega Marco Berry soprannomina Pif, lavora prima come autore e poi come inviato per Le Iene fino a quando, nel 2007, non approda su MTV con il suo primo programma: Il testimone.

Testimone

Il Testimone è un uomo con la sua camera, una serie di inchieste tagliate e montate in casa o on the road. Dopo l’esperienza da “Iena”, con le telecamere nascoste e la pressione di un’intervista da strappare a tutti i costi, per Pierfrancesco non c’è più spazio per un dietro le quinte, a camera spenta. E se il cinema è la sua vera passione, è stata proprio la televisione a consacrarlo: l’immediatezza e la sincerità che sono diventati, nelle otto stagioni che compongono ad oggi il programma, il marchio di fabbrica ne hanno garantito il successo presso il pubblico e la critica.

Nel 2013 Pif torna al cinema nelle vesti di attore e regista in La mafia uccide solo d’estate, dove la storia del piccolo Arturo si intreccia con le vicende dei capi mafiosi e delle loro vittime. Il film, che ha vinto il premio del pubblico al Torino Film Festival e l’European Film Award come Miglior Commedia, è vagamente ispirato ad un episodio de Il Testimone e vede protagonisti Palermo e i siciliani, un leitmotiv nella carriera dell’autore, al cinema, in televisione e nella vita di tutti i giorni, in una sanguinosa parentesi dell’attività criminale di Cosa Nostra tra gli anni settanta e novanta. La critica all’omertà, alla violenza degli atti di mafia, arriva al pubblico attraverso quella sottile vena comica che è il marchio di fabbrica dello stile di Pif. Il suo ultimo lavoro, In guerra per amore, trova nella storia d’amore tra Arturo e Flora l’espediente perfetto per raccontare lo sbarco degli Alleati in Sicilia durante la Seconda Guerra Mondiale.

Diliberto alterna le sue attività televisive e cinematografiche con l’impegno nel sociale. Ha partecipato alla commemorazione del venticinquesimo anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio e nel 2012 ha pubblicato il racconto Sarà stata una fuga di gas in Dove eravamo. Vent’anni dopo Capaci e via D’Amelio.

 

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