Due tra le più alte testimonianze artistiche nella storia del cinema: Au hasard Balthazar e Mouchette – Tutta la vita in una notte del Maestro Robert Bresson tornano in sala in versione restaurata, da lunedì 2 maggio, grazie al Cinema Ritrovato.

Cupi calvari in cui gli imperscrutabili disegni divini annientano l’innocenza, i due film di Bresson sono caratterizzati da essenzialità e rigore della messa in scena, ritratti in cui l’esistenza è segnata da dolore, violenza e vergogna; e il compassionevole sguardo autoriale unisce il severo minimalismo stilistico a un’aura di toccante umanità.

Quando volle raccontare la storia dell’asinello Balthazar, Bresson si ricordò del motto dei principi di Baux, in Provenza, ‘Au Hasard Balthazar’, un gioco di parole fra Baux e Hasard, a cui sottrasse tuttavia l’aspetto guascone per recuperare il senso di spaesamento dell’hasard. Una libera traduzione potrebbe configurarsi come: ‘Alla deriva Balthazar’. Poiché proprio questo è il senso della vita dell’asinello: la sua purezza e la sua bontà non hanno spazio in un mondo ormai privato della Grazia. Volendo, si può anche vedere nella storia di Balthazar la più profonda e suggestiva metafora della passione di Cristo.

Vivere una vita sudicia e misera. Vedersi sola e violentata da adulti spietati. Suicidarsi a quattordici anni lasciandosi cadere in un fiume. Simulare, morendone, un gioco da bambina per dimenticare gli abusi e tornare pura. Mouchette è il personaggio più desolante del cinema di Bresson, nel suo film più terso, più limpido, più tragico.

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